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Psicologia e Natale: il rischio del Christmas Blues

Scopriamo insieme cos’è il Christmas Blues, una forma di stato d’animo depressivo che molte persone vivono nel periodo natalizio.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Il National Institute of Health conferma attraverso le sue ricerche che le festività natalizie rappresentano un periodo dell’anno ad alto rischio di depressione. Non parliamo fortunatamente della depressione descritta nei manuali di Psicopatologia Diagnostica, ma di quella che, nel mondo della psicologia, viene conosciuta come Christmas Blues, una dinamica direttamente collegata al periodo natalizio: un vero e proprio “tour de force” di convenzioni sociali e festeggiamenti “obbligati” che, per alcuni, possono portare con sé ansia, insonnia, crisi di pianto, pensieri negativi o ricordi poco piacevoli.

Quali sono le cause del Christmas Blues?

Alterazione dei ritmi di vita

Ricordiamo che il Natale rappresenta in fin dei conti un’alterazione di quelli che sono i ritmi di vita di tutto l’anno: ci si ferma all’improvviso, ci si allontana dal lavoro, dai “soliti” problemi, si sta maggiormente a contatto con la propria famiglia, rivivendo situazioni felici ma anche riaprendo a volte vecchie ferite e dovendo talvolta gestire forzatamente conflitti irrisolti.

Felicità di facciata

Per non parlare della “felicità di facciata” che quasi ci obbliga a rispondere alla domanda più frequente: “come stai?” con un banale “tutto bene” quando invece si avrebbe voglia di dire tutt’altro o magari di non dire proprio nulla. Le persone che vivono male il periodo natalizio spesso centrano l’attenzione solo sugli obblighi tipici di questo periodo: dover partecipare a pranzi e cene interminabili, dover parlare con parenti che magari si frequentano poco, dover fare (o ricevere) regali ritenuti superflui ecc.

Diversa gestione del tempo

Anche la gestione del tempo assume un ruolo fondamentale: durante l’anno le giornate sono scandite da impegni lavorativi, familiari e molto altro, per la maggior parte delle volte in maniera schematica e prestabilita. Durante le vacanze il tempo libero aumenta in maniera esponenziale trasformandosi spesso in un vuoto da dover riempire e chi non è abituato a fermarsi, a godersi una meritata pausa, rischia di vivere tutto questo come una sorta di “punizione”. Da lì la strada per la malinconia è facilmente percorribile.

Bilanci personali

Natale è inoltre anche tempo di bilanci, sia di obiettivi personali che economici. La fine dell’anno rappresenta un “tirare le somme” di quelli che sono i risultati ottenuti nei mesi precedenti scoprendo delle volte che non tutto è andato secondo i nostri piani e che nonostante i numerosi sforzi gli esiti non sono esattamente quelli prefissati o desiderati.

Il fantasma del Covid

Infine, e non meno importante, ognuno di noi teme nuove limitazioni e mini-lockdown, utili per fronteggiare la pandemia, ma che comunque potrebbero costringere molti a stare lontani dai propri cari, rischiando di aumentare il disagio psicologico, specialmente nelle persone più fragili e più sole, già fortemente stressate dall’angoscia per il futuro, sia per la propria salute sia per la condizione economica. A questo va aggiunto che molte famiglie devono far fronte a lutti familiari causati direttamente o indirettamente dal Covid, virus che in un quasi due anni ha colpito duramente una generazione, quella dei nonni, simbolo del Natale.

Come superare tutto questo?

Allentiamo la pressione

Iniziamo allentando la pressione indotta dalle festività: saper dire di no è il primo passo per prendersi cura di sé stessi. In che modo? Partecipando agli eventi sociali nel rispetto dei nostri “limiti”, evitando appuntamenti con persone che sappiamo ci provocheranno profondo malumore e aumentando, invece, gli incontri gradevoli con parenti o amici nei nostri posti preferiti.

Ascoltiamo i segnali della nostra mente

Ricordiamo inoltre che ogni segnale che la nostra mente ci lancia nasconde un profondo significato, spesso prezioso e utile per il nostro benessere: anche la malinconia o forte tristezza possono volerci dire qualcosa, la depressione può infatti essere letta anche come un tentativo del nostro inconscio di indurci a modificare qualche aspetto cruciale della nostra esistenza, non più funzionale alla nostra evoluzione. Accogliamo dunque le nostre emozioni. Forzarsi di apparire gioiosi per sentirsi “adeguati” comporta inoltre un aumento del livello di stress. Apriamoci con persone fidate, magari con un terapeuta se ne abbiamo uno, parliamo liberamente dei nostri stati d’animo: tutto questo ci permetterà di sperimentare la condivisione, di lenire il senso di solitudine e di sviluppare resilienza.

Coltiviamo pensieri positivi e diciamo basta al “piangersi addosso”

Potrà sembrare un consiglio banale, ma è fondamentale coltivare pensieri positivi, vividi e ancorati al presente. Lasciamo scivolar via il logorante rimuginare sul passato, i problemi della vita, gli obiettivi non raggiunti, il tormento per le persone che non ci sono più (fisicamente o sentimentalmente): il pensiero ricorsivo non contribuisce a risolvere i problemi, non aiuta a prendere decisioni, non lenisce l’ansia ma, al contrario, aumenta gli stati d’animo negativi.

Piangersi addosso è il modo migliore per dissipare importanti energie che si potrebbero impiegare in modo costruttivo. Alla lunga, il rischio è quello di incorrere nelle famigerate profezie che si auto avverano. Niente più lamentele, dunque!

Il nostro valore NON è legato ai risultati ottenuti

Pensare che il nostro valore sia unicamente legato ai risultati ottenuti e alla possibilità di aver realizzato dei progetti comporta un’eccessiva identificazione con obiettivi e ragionamenti superficiali. Il fallimento di un progetto non significa e non implica necessariamente il fallimento come individui. Niente più giudizi estremamente critici e severi nei nostri stessi confronti!

Miglioriamo il nostro contatto con la natura

Godiamoci la luce del sole e la natura che ci circonda: una passeggiata di almeno un’ora all’aria aperta, se il clima lo permette, ha effetti positivi sul nostro benessere psicofisico e aiuta a contrastare gli effetti del Christmas blues. Anche fare sport può aiutare a sconfiggere cattivo umore e stress grazie ad una maggior produzione di endorfine da parte del cervello, regalando all’organismo una sensazione di serenità e relax (oltre a regolare il senso di fame). In entrambi i modi il tempo sarà impiegato costruttivamente e non passivamente, aspettando che le giornate volgano al termine.  Spegniamo dunque la tv che ogni anno ci propina i soliti programmi visti e rivisti e dedichiamoci ad attività più stimolanti.

Prendiamoci cura di noi stessi a 360°

E infine, la frase magica: prendiamoci cura di noi stessi. Questa è la vera magia del Natale, il Natale vissuto come reale opportunità di essere in contatto con la nostra parte profonda per dare ascolto ai nostri sogni, strutturare serenamente e senza obblighi o ansie i nostri obiettivi, capire di quali persone vogliamo realmente circondarci e chi invece possiamo lasciar andar via, con un sospiro di sollievo.

Viviamo le feste come una scelta, non come un’imposizione da calendario. Facciamoci un regalo, o anche più di uno (in base alle nostre tasche e bisogni), senza riporre troppe aspettative negli altri. Un sano egoismo è il modo migliore per riprendere consapevolezza della nostra vita, delle nostre esigenze, del nostro essere e di conseguenza per poterci prendere cura adeguatamente di chi ci sta a cuore.

A Natale si festeggia la nascita e, mai come quest’anno, possiamo quindi darci il permesso di festeggiare la nostra ri-nascita.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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