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Gelosia retroattiva: come gestirla?

Scopriamo insieme in cosa consiste la gelosia retroattiva, una forma di gelosia rivolta al passato del partner e che rischia di rovinare la relazione attuale.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Per gelosia retroattiva si intende una forma di gelosia rivolta al passato sentimentale e/o sessuale del partner. Nello specifico, la persona sarebbe gelosa di ex fidanzati/e, ex compagni/e, ex mariti/mogli o anche solo di conoscenze occasionali.

La persona, irrazionalmente, paragona le esperienze del proprio partner avute con gli ex, che vengono utilizzate come indicatori di qualità della relazione attuale.

Inoltre, per il geloso retroattivo non è importante che il partner si comporti correttamente nei suoi confronti, mostrando amore, attenzioni e rispetto: il giudizio sulla qualità del rapporto si baserà quasi esclusivamente sulla valutazione delle storie passate.

In alcuni casi, questa forma di gelosia si manifesta in maniera patologica, anche con caratteristiche ossessivo-compulsive, ansia, rabbia, frustrazione e rancore.

La sindrome di Rebecca

La gelosia retroattiva viene anche denominata sindrome di Rebecca, in riferimento al libro “Rebecca, la prima moglie”, da cui Hitchcock si è ispirato per il suo film. La vicenda narra di una giovane dama di compagnia che sposa un ricco vedovo. Dal momento in cui la donna varca la soglia della nuova abitazione, viene sottoposta a continui confronti e paragoni con la prima moglie del marito, facendo nascere in lei gelosia retroattiva ed esasperazione.

I sintomi principali della gelosia retroattiva

Coloro che provano questa forma di gelosia rischiano di manifestare sintomi molto simili a quelli del disturbo ossessivo-compulsivo. Vediamoli nello specifico:

Le principali cause della gelosia retroattiva

La gelosia retroattiva fonda le sue radici in una personalità insicura e in soggetti con bassa autostima. Si genera una spirale di possesso e di mancanza di fiducia, legata al bisogno di sentirsi, spesso patologicamente, gli unici e soli detentori dell’amore del proprio partner.

A volte questa forma di gelosia può generarsi anche come reazione a comportamenti ambigui dell’altro/a, situazione in cui ci si sente al centro di un continuo parallelismo tra la relazione del presente e quelle del passato. Se, in aggiunta, il partner mantiene buoni rapporti con uno/a o più ex, anche senza doppi fini, lo stato di ansia e preoccupazione può solo amplificare il malessere percepito.

La qualità dello stile genitoriale sperimentato da bambini/adolescenti ha anche il suo peso: genitori con caratteristiche accusatorie o abituati a utilizzare continui paragoni con fratelli/sorelle, cugini/cugine, figli di amici ecc., usando frasi del tipo “il figlio di Mario prende sempre ottimi voti, non tu!”, contribuiscono al potenziale sviluppo, in età adulta, di questo genere di gelosia.

Come superare la gelosia retroattiva

Come detto, il contributo del partner può essere davvero minimo: poco conta la bravura del nostro compagno/a nel tranquillizzarci, amarci, rispettarci, darci spiegazioni continue anche mostrando molta pazienza. Se il problema è profondo, inconscio, che fonda le radici in una personalità insicura e traumatizzata, difficilmente si riuscirà a estirpare la gelosia retroattiva semplicemente con rassicurazioni o buoni comportamenti.

La persona gelosa ha bisogno di fare un grande lavoro di introspezione, anche grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta, così da comprendere quali vuoti emotivi ci sono in lui/lei, quali meccanismi irrazionali scattano nella mente e come fare per rielaborarli.

Il percorso terapeutico si fonda inoltre anche sull’accrescimento dell’autostima, sul superare le insicurezze e la paura del passato.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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