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Masturbazione maschile: fa bene o male alla salute?

Parliamo oggi di un argomento un po’ hot ma indubbiamente importante: la masturbazione maschile. Fa bene o male alla salute? Scopriamolo insieme.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Perché mai uno psicologo dovrebbe scrivere un’articolo sulla masturbazione maschile?

Come vedremo, l’autoerotismo comporta moltissimi benefici alla nostra salute mentale ed è legato anche ad alcuni rischi che è giusto specificare e approfondire.

Cos’è la masturbazione maschile?

La masturbazione (o autoerotismo) maschile è una pratica che l’uomo scopre generalmente intorno agli 11-12 anni.

Inoltre, non sono rari i casi di bambini che stimolano il proprio pene provocandosi piacere ma senza collegarlo alla sessualità poiché, giustamente, ancora sono ignari di tale argomento.

Andando ancora più indietro nel tempo, secondo moltissime teorie psicodinamiche il neonato proverebbe piacere addirittura già a pochi mesi d’età, ad esempio quando il genitore pulisce le parti intime al cambio del pannolino.

Partiamo ora da una premessa fondamentale: masturbarsi è un bisogno innato dell’essere umano ma spesso viene accompagnato anche da senso di colpa e tanti interrogativi.

Fa bene? Fa male? Ci sono effettivi benefici? Quante volte ci si può masturbare al giorno? Sono vere tutte le dicerie riguardo la cecità, il rischio di infertilità o lo sviluppo di una dipendenza?

Partiamo dai benefici della masturbazione

Masturbarsi regolarmente, senza eccessi (che vedremo più avanti) comporta molti benefici:

Frequenza della masturbazione

Secondo moltissimi andrologi e sessuologi, la domanda “quante volte possiamo masturbarci?” è inesatta. Non esiste infatti una frequenza “normale”, bensì ogni persona dovrebbe auto-monitorarsi e comprendere i propri bisogni, nel rispetto delle proprie energie fisiche.

Ci sono alcune persone che praticano autoerotismo con cadenza giornaliera, settimanale o addirittura più raramente.

Non importa, quindi, la frequenza o la durata, ma l’importante è che questa pratica non vada a interferire sullo svolgimento delle attività quotidiane o non si trasformi in una dipendenza (che vedremo dopo).

Falsi miti da sfatare

Vediamo insieme una serie di falsi miti e dicerie riguardo la masturbazione maschile, che la scienza e la medicina hanno da tempo sfatato:

Masturbazione e senso di colpa

Il senso di colpa è la principale emozione associata alla masturbazione. Spesso legato a contesti culturali o convinzioni di natura religiosa e/o spirituale, il senso di colpa viene provato da moltissimi ragazzi/uomini i quali, a fronte di un naturale bisogno fisico (l’autoerotismo) sono però in conflitto con alcuni sistemi valoriali e un’educazione ricevuta che li spingono, al contrario, a non masturbarsi.

L’autoerotismo maschile, invece, non dovrebbe né essere fonte di vergogna, né vissuto come immorale o sbagliato. Per superare questo blocco potrebbe essere utile un confronto con un medico, uno psicoterapeuta o un sessuologo.

Pornografia e masturbazione: quali collegamenti ci sono?

Moltissimi uomini o ragazzi utilizzano contenuti pornografici (spesso online) per aiutarsi nella masturbazione.

Ad oggi, non ci sono prove scientifiche che suggeriscono che guardare questa tipologia di contenuti causi deficit fisici, come ad esempio la disfunzione erettile.

Non è dunque sbagliato a priori utilizzare materiale pornografico per migliorare l’eccitazione. In alcuni casi estremi è però possibile che l’utilizzo diventi compulsivo e che comporti la nascita di una dipendenza: parliamo di Porn Addiction, letteralmente “dipendenza da porno”.

La dipendenza da pornografia è una forma di dipendenza che spinge le persone a fare uso eccessivo di materiale pornografico. In assenza di tale materiale, chi ne soffre ha serie difficoltà a raggiungere l’eccitazione o addirittura provare piacere. Questa dipendenza spesso provoca gravi danni anche alla salute psico-relazionale, in quanto spinge le persone a mettere in secondo piano la loro vita quotidiana, i loro impegni o responsabilità di tutti i giorni pur di usufruire di immagini/video porno.

In tali circostanze, è più che mai consigliato rivolgersi a uno psicoterapeuta.

Masturbazione compulsiva

Nei casi in cui la pratica dell’autoerotismo diventi troppo frequente, aggressiva, energica, nel mancato rispetto dei propri bisogni fisici e delle proprie energie, anche a costo di sacrificare la propria sfera relazionale, possiamo parlare di masturbazione compulsiva.

Spesso la compulsione nella masturbazione può provocare anche danni fisici al pene, come lesioni, arrossamenti, irritazioni o, nei casi più gravi, perdita della sensibilità.

Parliamo, giusto specificarlo, di casi specifici che non rappresentano la norma e che bisogna assolutamente approfondire e affrontare grazie all’aiuto di professionisti specializzati.

Consigli per i genitori

Il consiglio primario che sento di dare ai genitori è quello di aprirsi al dialogo: parlare di autoerotismo con il proprio figlio, o comunque di sessualità in generale, è fondamentale per aiutarlo a conoscersi meglio, a sfatare inutili tabù e vivere più serenamente un’eventuale rapporto di coppia.

Prendiamoci quindi cura dei nostri ragazzi, soprattutto se preadolescenti, ascoltiamoli e supportiamoli. Masturbarsi non è sbagliato, anzi, serve per scoprire il proprio corpo e i propri desideri.

Conclusioni

Masturbarsi fa bene alla salute? Assolutamente sì! Parliamo di evidenti benefici sia al benessere fisico sia mentale, supportati da numerosissime ricerche. L’autoerotismo aiuta anche a migliorare la fertilità e la conoscenza di noi stessi da un punto di vista emotivo-sessuale.

Ovviamente, l’eccesso come sempre non aiuta. La masturbazione deve rimanere, sempre e comunque, un modo per procurarci piacere e mai divenire un bisogno incontrollabile. In tali casi è giusto saper riconoscere la nascita di una dipendenza e quindi rivolgersi a un professionista qualificato.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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