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Un bacio sulla “bua” può davvero curare il dolore?

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Quante volte abbiamo visto un genitore dare un bacio sulla “bua” del figlio per fargli passare il dolore? Funziona davvero e c’è una spiegazione scientifica!

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Quando un bambino si fa male, istintivamente corre verso il proprio genitore per trovare conforto e accudimento. Un gesto inconscio necessario per sentirsi al sicuro e protetto.

Alcune volte, l’adulto usa la tecnica del “bacio sulla bua”, facendo credere al bambino che, grazie al potere curativo di un bacio, quel dolore sparirà.

L’aspetto interessante è che spesso funziona! Come mai? Magia? No, c’è una spiegazione scientifica.

L’effetto di un bacio sul cervello

La neuroscienziata americana Rebecca Saxe, del dipartimento di scienze cognitive del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha studiato l’attivazione delle aree cerebrali di una madre e di un bambino, durante il gesto del dare un bacio.

Nello specifico, la ricercatrice ha utilizzato la risonanza magnetica, ovvero una tecnica diagnostica utilizzata in ambito medico, che fornisce immagini dettagliate e tridimensionali del corpo umano utilizzando campi magnetici e quindi validissima per diagnosticare una grande varietà di condizioni patologiche.

Ciò che è stato scoperto è che il bacio non è solo un semplice gesto, ma genera una vera e propria reazione chimica nel cervello di madre a bambino, in particolare stimolando la produzione di ossitocina (il cosiddetto ormone dell’amore), la dopamina (che stimola una sensazione di benessere) e la serotonina, fondamentale per la regolazione dell’umore.

La risonanza magnetica ha dunque mostrato come la condivisione di un gesto di conforto (come un bacio) fa attivare le stesse aree del cervello, sia di chi mette in atto il gesto sia di chi lo riceve.

Riflessioni

Può un semplice bacio avere un potere taumaturgico? Possiamo dire di sì.

Nella maggior parte dei casi, quando un bambino cade o sbatte contro un oggetto, ciò che prova è principalmente paura. Il dolore, anche se presente, è secondario. Il bambino cercherà quindi il conforto, la protezione e la comprensione del genitore. Nel gesto del bacio della madre è racchiuso tutto questo. Il bambino si calma e il dolore lentamente scompare.

L’empatia, il rispecchiamento e l’accudimento diventano quindi i veri componenti di questa dolce magia.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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