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Bambini che usano tablet o telefoni: quali rischi?

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Secondo un recente studio, i bambini che usano molto spesso tablet o telefoni avrebbero più difficoltà a sviluppare il linguaggio.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Tablet, smartphone, computer, console, dispositivi tecnologici di ogni genere, sono ormai presenti in tutte le nostre case e indubbiamente ci aiutano a vivere meglio, fornendoci aiuto e passatempi.

A volte, però, capita che molti genitori utilizzino questi dispositivi per far interagire i propri figli, con l’obiettivo di distrarli, farli mangiare, farli calmare o per altre attività.

Ma quali sono i rischi?

Lo studio del Children’s Hospital di Cincinnati

Secondo un recente studio, condotto dal Centro per la scoperta di Reading e alfabetizzazione del Children’s Hospital di Cincinnati (Ohio, USA), i bambini che trascorrono tanto tempo di fronte a uno schermo, svilupperebbero in seguito difficoltà nella capacità di espressione.

Lo studio ha analizzato, attraverso la tecnologia del neuro-imaging, il cervello di 47 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, correlando il tempo di utilizzo di un dispositivo tecnologico ai cambiamenti strutturali cerebrali.

I risultati hanno evidenziato come, in coloro che trascorrono molto tempo di fronte a uno schermo, ci sia minore sviluppo della materia bianca nel cervello, in particolare nelle aree legate al linguaggio, all’alfabetizzazione, alla funzione esecutiva, alla capacità di nominare gli oggetti, al processo di controllo e all’autoregolazione.

Consigli per i genitori

Il responsabile della ricerca, il Dott. John Hutton, consiglia di evitare l’utilizzo di dispositivi dotati di schermo ai bambini di età inferiore ai 18 mesi.

Possono fare eccezione le videochiamate, indubbiamente utili per ascoltare la voce di parenti o amici lontani e far vedere ai bambini il loro viso.

Successivamente ai 18 mesi, i genitori possono programmare la visione di media digitali, scegliendo contenuti di alta qualità e guardarli assieme ai loro figli, così da spiegar loro cosa stanno vedendo.

Dai 2 ai 5 anni, infine, si consiglia un limite giornaliero di un’ora.

Evitiamo, quindi, di lasciare i nostri figli “imbambolanti” di fronte a uno schermo, con il solo scopo di distrarli per farli mangiare, stancare, tranquillizzare. E’ un gesto fortemente egoistico da parte degli adulti e che, purtroppo, potrebbe generare deficit nel cervello dei piccoli.

Prediligiamo, invece, spazi e momenti di interazione, utilizzando giocattoli, colori, passeggiate, favole e racconti.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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