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EMDR & principe Harry: perché tutti ne parlano?

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United Kingdom’s Prince Harry speaks during the opening ceremonies of the the2017 Invictus Games in Toronto, Canada Sept. 23, 2017. (DoD photo by EJ Hersom)

In questi ultimi giorni moltissimi quotidiani internazionali stanno parlando dell’EMDR, soprattutto in Europa. Scopriamo insieme perché.

In questi ultimi giorni moltissimi quotidiani internazionali ne stanno parlando, soprattutto in Europa: una nuova serie di documentari sulla salute mentale con Oprah Winfrey mostra infatti il principe Harry, nipote della regina Elisabetta II, mentre si sottopone a una forma di terapia nota come EMDR, per trattare l’ansia irrisolta derivante dalla morte di sua madre, Diana, principessa del Galles, quando lui aveva 12 anni.

Cos’è l’EMDR?

L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è una tecnica psicoterapeutica elaborata negli anni 80 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Mentre camminava in un parco, Shapiro ebbe l’impressione che i suoi movimenti oculari stessero diminuendo l’angoscia dei propri ricordi traumatici. La psicologa testò quindi questo approccio su altre persone costruendo nel tempo una terapia psicologica standardizzata per il trattamento di pazienti con ricordi traumatici.

La terapia è raccomandata dal NICE (National Institute for Health and Care Excellence, ovvero Istituto Nazionale per la Salute e l’Eccellenza nella Cura) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), ed è utilizzata per tutti quei disagi che emergono a causa di traumi passati.

Molti pazienti ai quali viene sottoposto l’EMDR hanno infatti un evento particolarmente spiacevole del loro passato che riemerge attraverso pensieri intrusivi, incubi o flashbacks, causando paura, ansia e talvolta il bisogno di evitare situazioni che portano a galla queste memorie.

Possiamo immaginare ad esempio traumi derivanti da incidenti stradali, lutti, situazioni di pericolo, separazioni, divorzi e molto altro.

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Come funziona l’EMDR?

Durante le sessioni di EMDR, viene chiesto ai pazienti di concentrarsi sulle esperienze che li turbano e sulle sensazioni che queste causano. Nel caso specifico del principe Harry, durante le sue sedute con la psicoterapeuta Sanja Oakley egli descrive il volo a Londra come un “fattore scatenante” per le sue ansie e la sensazione di sentirsi “perseguitato”.

Concentrandosi su una particolare esperienza o evento, le persone sottoposte alla EMDR ricevono la cosiddetta “stimolazione bilaterale”. Questo spesso significa seguire il dito del terapeuta mentre si muove verso sinistra e verso destra, o riprodurre suoni prima in un orecchio, poi nell’altro. Harry, in particolare, incrociò le braccia e si batté il petto alternativamente sul lato sinistro e destro per fornire la stimolazione.

Lo scopo dell’EMDR è quello di ridurre le emozioni angoscianti che vengono rievocate da particolari ricordi e situazioni scatenanti. La terapia non aiuta le persone ad eliminare i brutti ricordi, ma riduce la sofferenza che questi causano, permettendo al cervello di processarli e rielaborarli rendendoli “normali”.

Cosa fare se sento di avere un trauma non elaborato?

Se nel corso della tua vita hai vissuto un’esperienza traumatica non ancora elaborata, ovvero che ancora oggi nel presente influisce negativamente sul tuo presente, causando ad esempio ansia, spiacevoli ricordi, paure e difficoltà di ogni genere, forse è giunto il momento di trovare il coraggio e chiedere aiuto a un professionista.

Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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