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I figli hanno bisogno di una famiglia serena, non per forza tradizionale

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E’ vero che un bambino che cresce al di fuori di una famiglia tradizionale rischia di sviluppare problematiche in futuro? Assolutamente no, e vediamo il perché.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Durante un’intervista nel mese di febbraio 2023, la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, ha affermato che: “Un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà, questo lo dicono tutti gli psicologi”.

Ebbene, questo è un classico caso di disinformazione e di utilizzo, errato, della categoria psicologi pur di sottolineare un proprio punto di vista.

La diatriba “famiglia tradizionale” versus “altre tipologie di famiglie” è sempre esistita in Italia ma, al di là di quello che possano pensare le singole persone, ormai la comunità scientifica si è espressa decisa: la tipologia di famiglia NON è una variabile determinante nello sviluppo sano del bambino.

In qualità di psicologo, colgo quindi l’occasione per sottolineare quello che gli psicologi affermano da anni:

L’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), la prestigiosa associazione che riunisce i docenti universitari di psicologia, nel 2011 si era già espressa in merito, ricordando che: “Ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso”.

Le famiglie omogenitoriali

Analizzando nello specifico il discorso delle famiglie omogenitoriali (ovvero composte da due genitori dello stesso sesso), le più illustri categorie di psicologi e psichiatri a livello mondiale, quali l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (AACAP), l’American Psychoanalytic Association (APsaA), l’American Psychological Association (APA), hanno sottolineato più e più volte come il problema principale non sia l’orientamento sessuale dei genitori bensì il pregiudizio da parte della comunità!

L’effetto nocivo sul bambino, dunque, non nasce dalla presenza di genitori dello stesso sesso ma dall’essere stigmatizzati, laddove vi sia l’idea (ripetiamo infondata) che questo tipo di famiglia sia per forza problematica e patologica per i figli.

La reale difficoltà, quindi, risiede nel contesto sociale di appartenenza, non nel nucleo familiare in sé.

Conclusioni

La categoria di psicologi concorda che il fattore determinante per una sana crescita dei figli sia la serenità di coppia, la sintonia, la progettualità e la capacità di amare e accudire.

Poco importa, quindi, se i genitori siano eterosessuali, omosessuali, divorziati, separati, sposati, single.

In Italia esistono, tra l’altro, tante tipologie diverse di famiglia: tradizionale, biologica, adottiva, ricostituita, monogenitoriale e anche omogenitoriale.

Che siano tutte sbagliate a parte quella tradizionale? Non scherziamo.

Piuttosto che parlare di tipologia, concentriamo allora l’attenzione su un concetto fondamentale: la funzionalità!

Una famiglia deve essere, prima di tutto, funzionale, ovvero garantire cura, sicurezza, protezione, sostegno, apertura e dialogo.

Solo così un bambino può crescere sano e sereno.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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