In Francia è stato finalmente approvato un investimento economico che prevede il rimborso ai cittadini per le cure psicologiche e l’ampliamento del numero di psicologi nelle strutture pubbliche. Vediamolo insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
È finalmente ufficiale: la Francia ha deciso di ampliare le assunzioni degli psicologi nei servizi sanitari nazionali e di approvare un importante investimento economico per rimborsare le sedute di psicoterapia presso gli studi privati, a tutti i cittadini dall’età di 3 anni in su.
Già la Gran Bretagna, con il programma IAPT (acronimo di Improving Access to Psychological Therapies) aveva iniziato a percorrere questa strada.
Ma questo perché?
I dati parlano chiaro: in Francia il 23% della popolazione soffre o ha sofferto di ansia almeno una volta nella vita, mentre il 15% soffre di depressione; dati davvero allarmanti. Secondo uno studio francese (Dezetter & Briffault, 2015), le cure psicologiche non solo funzionano, ma per lo Stato sono un prezioso investimento, in quanto si ripagano da sole e producono ulteriori risparmi a lungo termine per il Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo i dati del World Mental Health Survey, i giorni medi di lavoro persi per depressione sono tra i 4 e 15 l’anno a persona, tra 8 e 24 per ansia, più da 11 a 25 giorni di disabilità parziale per depressione e 12-26 per ansia, mentre sono stati calcolati il 10% di aumento di giorni lavorativi come effetto del trattamento.
A seguito della pandemia Covid-19, queste cifre sono destinate ad aumentare. I disturbi psichici, infatti, rappresentano da soli, ad oggi, il 20% della disabilità per tutte le cause di salute (nel periodo pre-covid le stime erano del 16%).
Una percentuale che, tra l’altro, non tiene conto dell’impatto del malessere psicologico nell’infanzia e nell’adolescenza.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da sempre lanciato questo importante messaggio: se si raddoppiasse il numero delle persone in trattamento psicologico per disagio, ansia e depressione, avremmo sì un aumento dei costi per il personale sanitario ma un risparmio generale globale a lungo termine sull’intero sistema sanitario.
La situazione in Italia
L’Italia ha leggi bellissime, che sulla carta garantiscono l’aiuto psicologico a tutti: bambini, adolescenti, mamme, famiglie, anziani, malati cronici, persone con patologie fisiche.
La realtà è, purtroppo, quella che tutti gli italiani vedono: negli ospedali, nei servizi pubblici, negli ambulatori, nelle strutture per anziani, è quasi impossibile trovare psicologi. Non è una impressione superficiale ma una realtà confermata sempre dall’OMS: in Italia abbiamo nei servizi sanitari meno della metà, in media, degli psicologi dei paesi occidentali (dati 2018).
In Italia otto persone su dieci che vanno da uno psicologo seguono trattamenti privati, quindi a spese proprie, proprio perché non ci sono valide alternative. Tutti quelli che non hanno possibilità economiche sono tagliati fuori: credo sia una delle ingiustizie sociali più forti che stiamo vivendo.
Dalla pandemia si esce al meglio se si fa tesoro delle lezioni che ci ha dato: va dunque dato il giusto valore al benessere psicologico! La salute non solo è fisica ma anche mentale.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica condivisione delle informazioni, è possibile condividere l’articolo (tutto o in parte), citando la fonte.