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Halloween e Psicologia: la festa della paura

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Halloween rappresenta simbolicamente la festa della paura, nella quale mostri e fantasmi fanno la loro apparizione. Ma quali sono gli aspetti psicologici?

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Il 31 ottobre di ogni anno è divenuta ormai tradizione festeggiare Halloween: adulti e bambini si travestono da mostri spaventosi, come fantasmi, vampiri, zombie e streghe.

Ma esistono dei significati psicologici? Come mai abbiamo questo bisogno di mascherarci?

Esorcizzare la paura e il concetto della morte

Travestirsi da mostri terrificanti funge da tentativo, inconscio, di esorcizzare la paura, prendere in giro le stesse creature che temiamo possano nascondersi sotto il letto o abitare i nostri incubi.

La paura, del resto, è una delle emozioni primarie e va vissuta e compresa alla pari di tutte le altre.

Non solo: Halloween ci insegna anche come il concetto di morte faccia parte della vita e che non vada, invece, ignorato o considerato un tabù.

Vivendo tutto ciò in maniera ludica e divertente, essa diviene più comprensibile.

Gli adulti potrebbero cogliere questa occasione per parlare con i bambini e spiegar loro come vita e morte siano due facce della stessa medaglia. Da anni, del resto, la psicologia ci spiega quanto sia necessario coinvolgere i più piccoli anche in argomenti così spinosi: meglio farlo in maniera leggera e con un tocco di simpatia.

Halloween come modo per affrontare le fobie

Aracnofobia (paura dei ragni), emofobia (paura del sangue), ofidiofobia (paura dei serpenti): esistono decine e decine di fobie delle quali un essere umano potrebbe soffrire.

Ad Halloween, però, tutto questo viene vissuto in maniera giocosa: non è un caso che durante questa festa si riesca a percepire il tutto in modo più leggero, quasi comprendendo come molti nostri vissuti negativi siano in realtà inconsci ma risolvibili.

Halloween rappresenta, indirettamente, quello che la psicologia definisce una desensibilizzazione graduale: una persona percepisce sì uno stimolo negativo (es. un ragno finto) ma lo considera questa volta come innocuo, vivendolo quindi con un sorriso e un leggero brivido. Un modo, quindi, per desensibilizzare la reazione automatica di fuga che invece avrebbe avuto in qualsiasi altro giorno dell’anno.

E la zucca?

Non c’è Halloween senza il suo simbolo rappresentativo: la zucca. Ma come mai proprio questo frutto?

Secondo la tradizione, una zucca svuotata nel suo interno e decorata con espressioni spaventose, servirebbe per impaurire e quindi scacciar via gli spiriti maligni che, durante la notte di Halloween, appaiono per rapire le persone.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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