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Lo psicologo manipola le persone?

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LO PSICOLOGO MANIPOLA LE PERSONE

Io non vado dallo psicologo perché lo psicologo manipola le persone

Una frase che sento dire molto spesso.

Scopriamo insieme se è vero oppure no

Moltissimi colleghi potrebbero affermare con forza che “lo psicologo assolutamente non manipola“. Io invece voglio aprirmi al dubbio.

Sembrerà strano ma ora vi spiego il perché

Alcuni potrebbero chiedersi: “Ma la manipolazione non è quella cosa brutta e cattiva che ci fa fare azioni o sviluppare pensieri al di là del nostro controllo, inconsapevolmente?

Secondo l’enciclopedia Treccani manipolare significa per l’appunto: “manovrare l’altro secondo i propri fini”

L’essere umano d’altronde, fin dalla tenera età, mette in atto comportamenti altamente manipolativi.

Un bambino, ad esempio, piange “senza lacrime” per attirare le attenzioni dei genitori o per ottenere ciò che desidera, ci guarda con “occhi dolci” per ottenere affetto o per non farsi punire e così via. Continuiamo a mettere in atto tutti questi “trucchi” manipolativi anche nella vita di tutti i giorni:

il lamentarsi, il corteggiare, fare regali ad un partner, cercare di convincere qualcuno di una nostra idea, vendere qualcosa a qualcun altro, piangere, ridere, gridare…

Tutto è manipolazione.

Perché?

Ci siamo mai chiesti, quando ad esempio ci lamentiamo, cosa vogliamo realmente?

Oppure quando stiamo corteggiando una persona, cosa vogliamo realmente?

Ogni volta che proviamo una emozione, che sia gioia, rabbia, tristezza, felicità, quale messaggio stiamo trasmettendo all’altro inconsapevolmente?

Qual’è il fine che accomuna le interazioni umane?

Il fine è sempre lo stesso ovvero fare in modo che l’altro faccia un passo verso di noi.

E c’è di più: lo sapevate che ogni volta che interagiamo con una persona il 93% della comunicazione tra noi e l’altro passa attraverso canali che sono al di fuori della consapevolezza?

Solo il 7% fa parte infatti di quella che viene chiamata “comunicazione verbale”: sono cioè le parole che usiamo coscientemente.

Tutto il resto di quello che percepiamo o che facciamo percepire all’altro passa attraverso tutti quei canali che non possiamo controllare come ad esempio la comunicazione non verbale. Tutti i nostri gesti, espressioni del viso, movimenti del corpo nello spazio, il tono, il ritmo, il volume della voce, sono elementi comunicativi che arrivano all’altro (e a noi) in maniera “sotterranea” ossia non a livello della coscienza.

Non potremmo quindi affermare che ogni comportamento comunicativo è manipolativo?

Tornando alla definizione enciclopedica è sì vero che il termine “”manipolare” è quasi sempre visto con accezione negativa ma vi spiego il perché qualunque, e sottolineo qualunque, professionista che lavora nella relazione d’aiuto manipola positivamente l’altro. Il motivo? Il benessere della persona.

Un qualsiasi medico che consiglia un farmaco anziché un altro, un fisioterapista che consiglia un trattamento anziché un altro, un allenatore sportivo che consiglia un esercizio atletico anziché un altro e così via: tutti manipolano al fine di permettere alla persona di raggiungere un migliore stato di salute secondo quelli che sono i risultati da ottenere concordati.

E lo psicologo? Manipola?

Certamente sì. Perché affermare il contrario?

La premessa fondamentale è che l’obiettivo terapeutico non è quello che lo psicologo decide bensì quello che la persona, grazie all’aiuto dello psicologo stesso, comprende essere il più giusto per lei.

Lo psicologo cosa fa? Semplicemente guida la persona verso quell’obiettivo utilizzando strategie, tecniche, canali comunicativi (ad esempio domande) efficaci, “manipolando” quindi l’altro portandolo verso il benessere che, sottolineo, INSIEME hanno concordato come scopo.

Ma se l’enciclopedia ci dice: manipolazione è “manovrare l’altro secondo i propri fini” ed i fini dello psicologo sono gli stessi della persona che chiede aiuto, allora lo psicologo ci sta o no manipolando?

La risposta è sì. E ben venga che sia sì la risposta!

Ogni volta che chiediamo aiuto stiamo dando il permesso all’altro di manipolarci positivamente.

La differenza? Lo psicologo sa come fare. Gli altri, anche persone molto care a noi, a volte no.

Concludo con uno spunto di riflessione: ma se tutti noi manipoliamo, che senso ha parlare ancora di manipolazione?
Non sarebbe più corretto dire: tutti noi comunichiamo?

È l’obiettivo della comunicazione ad essere diverso, da persona a persona.

 

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