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Ludopatia: il demone del gioco

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Analizziamo insieme il disturbo da gioco d’azzardo patologico, comunemente conosciuto come ludopatia.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Negli ultimi giorni, a causa della vicenda del Calcioscommesse che ha scatenato un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio italiano, è emersa la problematica della ludopatia, ovvero il disturbo da gioco d’azzardo o disturbo da gioco d’azzardo patologico (anche conosciuto con l’acronimo di GAP).

Secondo la quinta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V), questo disturbo è definito come: “comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo. Questo porta a disagio o compromissione del funzionamento individuale clinicamente significativi”.

I sintomi principali della ludopatia

Per diagnosticare il disturbo da gioco d’azzardo la persona deve manifestare almeno quattro dei seguenti sintomi, per un periodo di minimo 12 mesi:

Diffusione della ludopatia

Secondo le più recenti statistiche, la diffusione nella popolazione della ludopatia è del 3,4% negli adulti e può raggiungere anche l’8% tra gli adolescenti o studenti universitari.

Generalmente, i soggetti più colpiti sono quelli di sesso maschile.

Il gioco d’azzardo online

A rendere ancora più critico il pericolo del disturbo da gioco d’azzardo contribuisce senz’altro il mondo online.

In rete, infatti, esistono centinaia di siti che permettono a chiunque, in maniera legale e illegale, di scommettere su qualsiasi sport, giocare d’azzardo (es. poker) o simulare la schermata delle slot machine.

Questo, come intuibile, rischia di aumentare esponenzialmente le possibilità che un soggetto fragile cada in tali meccanismi.

Le cause principali della ludopatia

Secondo gli esperti, la ludopatia potrebbe avere diverse cause:

Ludopatia e terapia

L’approccio terapeutico per la cura della ludopatia è multidisciplinare.

E’ importantissimo saper unire interventi psicologici a quelli psichiatrici.

Fondamentale, infatti, che la persona segua una psicoterapia individuale unita anche, se necessario, a un trattamento farmacologico e gruppi di auto-aiuto.

Grazie alla psicoterapia, il pazienta impara a saper gestire l’impulso a giocare, auto-regolandosi e auto-monitorandosi. Vengono elaborati i pensieri negativi e intrusivi legati al gioco e analizzate le cause scatenanti di natura psicologica, come sentimenti di rabbia, stati d’animo ansiosi o depressivi, problemi interpersonali. Vengono poi promosse tutte quelle abilità di recupero della vita sociale, di gestione dello stress, di regolazione emotiva, con il fine di prevenire eventuali ricadute.

Esistono anche programmi residenziali e semi-residenziali, come strutture o comunità di recupero.

In Italia, il Sistema Sanitario Nazionale offre il servizio pubblico del Serd, dedicato alla cura e al recupero di persone che soffrono di varie forme di dipendenza.

Se soffri di ludopatia, o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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