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Michele Bravi: riprendere a vivere grazie all’EMDR

Scopriamo la storia di Michele Bravi, cantante italiano che è riuscito a superare un grave trauma grazie alla terapia EMDR.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Si è appena conclusa la 72esima edizione del Festival di Sanremo, che ha visto avvicendarsi numerosi cantanti, tra concorrenti in gara e ospiti di eccezione.

Proprio qualche giorno fa abbiamo raccontato in un articolo la storia di Cesare Cremonini, famosissimo cantautore italiano, la cui vita è stata caratterizzata da una dura lotta contro un importante disturbo psicopatologico.

Oggi, invece, parliamo di Michele Bravi, giovane artista in gara all’ultimo Festival.

La storia di Michele Bravi

Dopo aver vinto la settima edizione di X-Factor (2013), due MTV Awards e partecipato a Sanremo 2017, Michele Bravi comunica, nel 2018, di voler prendere una pausa dalla musica. Come mai?

Grazie a un’intervista concessa tempo dopo dallo stesso cantante al Corriere della Sera, apprendiamo che Michele Bravi è stato fautore di un grave incidente stradale, nel quale ha perso la vita una donna di 58 anni.

Il cantante si trovava infatti alla guida di un’automobile quando, uscito da un parcheggio e immettendosi nella strada nel senso di marcia opposto, ha investito una donna in sella alla sua moto. La donna si è schiantata contro la portiera dell’automobile finendo così in ospedale, dove è morta poco dopo per via delle ferite riportate.

Il trauma e la terapia EMDR

A causa di questo evento, Michele Bravi racconta di aver subito un fortissimo trauma psicologico: le immagini dell’accaduto gli sono rimaste stampate nella mente e il senso di colpa, pesantissimo, lo ha attanagliato per moltissimo tempo.

Il cantante ha iniziato a subire anche un processo di de-individuzione, sviluppando una difficoltà a identificarsi nella sua persona e non riconoscendo più il suo essere un artista.

“Quando rivedo le mie vecchie immagini – io a Sanremo o io su un palco di qualche tour – è come se stessi guardando non dico uno sconosciuto, ma una persona che vive nel palazzo di fronte al tuo: la riconosci ma non sai bene chi sia, non la stringi”.

Michele Bravi ha quindi deciso di chiedere aiuto, iniziando un percorso di psicoterapia basato sulla tecnica clinica dell’EMDR, che lo ha aiutato a far pace con sé stesso, a elaborare il trauma e a superare il blocco che stava vivendo.

Cos’è l’EMDR?

EMDR (acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un particolare tipo di tecnica psicoterapeutica, letteralmente chiamata “Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”.

L’EMDR consiste nella stimolazione contemporanea dei due emisferi del cervello – attraverso i movimenti degli occhi o altri tipi di stimoli – così da aiutare il paziente a rielaborare traumi passati che, tutt’oggi, provocano stati di malessere, fobie, ansia, stress, attacchi di panico o altre difficoltà.

L’EMDR è una tecnica molto efficace, scientificamente comprovata da più di 44 studi randomizzati controllati, condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.

Quali sono gli effetti benefici dell’EMDR

La tecnica EMDR si pone l’obiettivo di elaborare un trauma subito. Ma cosa vuol dire “elaborare”, psicologicamente parlando? Significa far sì che la persona, ogniqualvolta si ritrovi a pensare a quell’evento, riesca a viverlo serenamente, accettandolo come parte della sua vita, senza negazione, sensi di colpa e senza un eccessivo carico di emozioni vissute come negative, quali rabbia, tristezza, angoscia.

Elaborare vuol dire anche far pace con sé stessi e superare eventuali blocchi che quel trauma potrebbe aver generato nella propria vita (es. sul lavoro, nei rapporti interpersonali, di coppia ecc.).

Sfatiamo un po’ di miti

Quando si parla di EMDR e di psicoterapia, spesso nascono falsi miti. Vediamone alcuni:

L’EMDR ci fa dimenticare il ricordo traumatico: ERRATO! Non esistono tecniche di psicoterapia che permettono di cancellare ricordi dalla mente;

L’EMDR ci fa auto-convincere che l’evento traumatico non sia mai accaduto o che non sia accaduto a noi: FALSO! Lo scopo della tecnica NON è quello di instillare falsi ricordi o false convinzioni;

Il benessere è solo temporaneo e dopo qualche tempo il trauma riappare: ASSOLUTAMENTE NO! Grazie all’EMDR il trauma viene elaborato, non messo da parte, come la polvere sotto il tappeto.

Conclusioni

Spero che questa triste e dolorosa vicenda che vede come protagonista il cantante, che grazie alla psicoterapia e all’EMDR è riuscito a sbloccarsi, ritrovarsi e addirittura presenziare all’ultima edizione di Sanremo, possa essere d’aiuto a chiunque si trovi a combattere, ancora oggi, contro un ricordo traumatico del passato.

A volte, è necessario chiedere aiuto. Ci sono alcuni scogli che difficilmente si riescono a superare da soli. Eliminiamo quindi la convinzione limitante del “devo farcela da solo!” e rivolgiamoci a un professionista che sappia aiutarci a uscire dal tunnel.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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