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Psicologia ed Emozioni: l’importanza della voce materna

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Scopriamo la grande importanza che riveste la voce della madre nel rapporto con il proprio figlio e come essa può influenzare, nel futuro, la capacità dell’adulto di saper regolare le proprie emozioni.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Molte persone, in età adulta o adolescenziale, raccontano di avere grandi difficoltà a saper regolare le proprie emozioni, ovvero saper sperimentare e vivere sulla propria pelle, in maniera sana e senza eccessi, le principali emozioni di base, quali la rabbia, la tristezza, la gioia o la paura.

Secondo moltissime ricerche in ambito psicologico, alla base di queste problematiche ci sarebbe un vissuto basato su una scarsa qualità del rapporto relazionale “madre-bambino” nel periodo infantile e neonatale.

Cosa vogliamo dire con questo?

La madre, per sua natura, rappresenta il primo e principale contatto umano e con il mondo esterno che il bambino sperimenta. La madre simbolegga per il neonato la protezione, la sicurezza, la fonte di nutrimento, l’accudimento.

L’infante, attraverso di essa, impara anche, inconsapevolemente, a saper gestire le proprie emozioni e quindi regolarle.

Un genitore che risponde ai bisogni del proprio figlio in maniera costantemente agitata, nervosa e spazientita, invia, principalmente attraverso il tono della voce e le espressioni facciali, messaggi inconsci di ugual natura, facendo sperimentare quindi al bambino emozioni di questo calibro.

Al contrario, rispondere utilizzando modalità più sane, ad esempio con gioia, rilassatezza, leggerezza, permette di far sperimentare sensazioni indubbiamente differenti.

Il ruolo della voce materna

La voce, nello specifico, svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo emotivo del proprio figlio. Secondo una ricerca condotta da Seltzer nel 2011 e confermata da ulteriori studi in ambito neurobiologico, un tono di voce soave, tranquillo e benevolo, riduce nel bambino l’ormone dello stress – il cortisolo – aumentando invece l’ossitocina, ovvero il cosìddetto ormone dell’amore, della gentilezza e della disponibilità.

In ugual modo, anche le coccole, le carezze e gli abbracci da parte della madre riescono a ottenere gli stessi risultati a livello neurobiologico.

Un esperimento sull’importanza della voce materna

Un gruppo di 60 bambini è stato suddiviso in 2 gruppi da 30. Il primo gruppo doveva risolvere un compito matematico, molto arduo, senza alcun aiuto esterno. Il secondo gruppo, invece, aveva il supporto morale della propria madre, attraverso il suono della voce. I bambini del secondo gruppo hanno risolto il compito con molta più facilità e ottenendo risultati migliori. Inoltre, a tutti i partecipanti sono stati analizzati, al termine della prova, i livelli di ossitocina e di cortisolo, notando che, sempre nel secondo gruppo, l’ormone dello stress era diminuito e quello dell’amore aumentato.

A cosa ci occorre, quindi, conoscere tutte queste informazioni?

Alla luce di questa analisi, se siamo genitori, o stiamo per diventarlo, dobbiamo comprendere l’importanza di saper gestire e regolare le nostre emozioni di fronte a nostro figlio. I bambini, per loro natura, assorbono tutte le informazioni che riescono a recepire, soprattutto se provenienti da figure importanti di riferimento, quali la madre, il padre o parenti. Usare quindi un tono di voce calmo, pacato e rassicurante, aiuterà nostro figlio a saper, in futuro, regolare al meglio le proprie reazioni emotive.

Allo stesso modo, se nel presente ci capita di sperimentare emozioni spesso incontrollate, quali rabbia eccessiva, crisi di pianto o forti paure, forse dovremmo iniziare un percorso di introspezione e comprenderne la causa profonda, la quale, come abbiamo visto, potrebbe mettere le radici proprio nel rapporto con nostra madre o, in sua assenza, con la figura che ne ha fatto le veci.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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