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Il significato psicologico del regalo di Natale

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Scambiarsi i regali di Natale non è solo un’abitudine ormai consolidata, ma racchiude anche un insieme di significati psicologici: vediamoli insieme.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Scambiarsi i regali di Natale è ormai divenuta un’abitudine consolidata, che ha origini molto antiche.

Già i romani, il primo giorno di ogni anno, regalavano vicendevolmente le strenne, ovvero dei rami consacrati, come augurio di prosperità e abbondanza.

Successivamente, con l’avvento del cristianesimo, iniziò la tradizione dello scambio di doni, per ricordare gli omaggi di oro, incenso e mirra che i Re Magi fecero a Gesù bambino, giorni dopo la sua nascita.

Ma cosa rappresenta, da un punto di vista psicologico, questa usanza? Cosa trasmette emotivamente un regalo a un’altra persona?

Il significato psicologico del regalo

Il termine regalo, in realtà, non racchiude per nulla l’essenza del Natale. Infatti, esso deriva dal latino regalis (regale), rex (re) e indica un tributo a chi merita un riconoscimento, un dazio che si è obbligati a offrire senza che veicoli contenuti di tipo affettivo.

Un atto, quindi, eseguito per dovere e non per sincera volontà di farlo.

Molto spesso il Natale rappresenta però proprio questo per alcuni di noi: una festa obbligata nella quale è doveroso fare i regali, altrimenti si corre il rischio di fare brutta figura, non rispettare la tradizione, si ha paura di non riceverli a sua volta.

Ecco che, di conseguenza, il regalo rischia di rappresentare un dazio obbligato e oggettuale, un modo per dimostrare di “appartenere” a una famiglia e a una società che rispetta questa consuetudine o per confermare, come se ce ne fosse bisogno, il bene che vogliamo a qualcun altro, attraverso un presente materiale.

Il regalo inteso come dono

Il termine dono deriva dal latino donum e richiama l’atto di dare all’altro gratuitamente e in maniera disinteressata.

Donare indica un’espressione di affetto, un gesto di riconoscimento dell’altro e di espressione dei propri sentimenti.

Sarebbe quindi bello che lo scambio di regali possa seguire questa differente filosofia: “ti voglio bene non perché è Natale, ma perché sei tu!”.

Chi riesce a entrare in questa nuova logica, esce dal concetto di quantità e si basa invece sull’idea di qualità: il dono rappresenta qualcosa che vale, non da un punto di vista economico, ma emotivo, affettivo. Rispecchia la persona che lo riceve ma anche colei che lo regala.

Usciamo dalla convinzione limitante che più un oggetto costa, maggiore è il bene che vogliamo all’altro. Nulla di più falso.

Il Natale rappresenta, inoltre, la nascita di qualcosa di nuovo. Al di là della fede religiosa, in questo periodo possiamo darci il permesso di rinascere e ricominciare il nuovo anno con migliori intenzioni e obiettivi più adatti a noi. I doni servono anche a ricordarci questo: non siamo soli.

Il regalo che facciamo racconta anche molto di noi

Il regalo che scegliamo per l’altro racconta anche molto della nostra personalità.

Regalo narcisistico: un regalo fatto per voler apparire e fare bella figura. Si basa sull’idea di “scelgo questo regalo così gli altri mi apprezzeranno e sarò al centro dell’attenzione”.

Regalo egocentrico: un regalo fatto a qualcun altro ma che in realtà è utile anche a sé stessi.

Regalo geniale: un regalo sui generis, che nessuno si aspetta e che indica anche l’impegno e l’ingegno di colui/colei che l’ha fatto. Una persona, dunque, che non ama fare regali standard ma particolari.

Regalo perfetto: la persona che lo fa impiega giorni, addirittura mesi, per pensare a quale possa essere il dono perfetto! Questo è indice di perfezionismo, di volontà di cucire addosso a colui che lo riceverà il regalo giusto, senza alcun pericolo di sbagliare.

Regalo disinteressato: un regalo che segue la logica “importante è il pensiero”, così da rispettare la tradizione e non essere tacciati come quelli che non l’hanno fatto.

Regalo riciclato: riciclare un regalo potrebbe indicare sia volontà di risparmiare sia una forma di intelligenza. Il riciclo non è sempre sbagliato: se una persona sa che qualcosa di sua proprietà potrebbe piacere a qualcun altro, perché non privarsene?

Regalo last-minute: quanti di noi comprano i regali pochi giorni prima se non addirittura all’ultimo? Questo potrebbe essere indice o di disinteresse o di perfezionismo, alla ricerca del regalo giusto, ma anche di forte indecisione e insicurezza.

Regalo Grinch: il Grinch è colui/colei che odia il Natale. Non fa regali oppure, se proprio deve, tende a riciclarli, farli in maniera disinteressata o all’ultimo momento.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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