Moltissime persone vivono un’irrazionale paura di parlare al telefono, ricevere telefonate o alla sola idea di dover chiamare qualcuno. Scopriamo insieme la telefonofobia.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
La telefonofobia è una delle fobie più diffuse a livello mondiale.
Andare nel panico quando squilla il telefono, provare un’ansia paralizzante quando si deve fare o rispondere a una chiamata: questi sono solo alcuni dei sintomi caratterizzanti.
Secondo uno studio di ricerca del 2019, che ha coinvolto migliaia di persone, è emerso che il 76% dei millennials (ovvero coloro nati tra il 1981 e il 1996) e il 40% dei baby boomer (coloro nati tra il 1946-1964) soffrono di questa fobia.
Inoltre, stando a un recente sondaggio condotto dal Times di Londra, il 70% dei soggetti intervistati, di un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, preferisce inviare solo messaggi e prova ansia al solo pensiero di rispondere a una telefonata. In aggiunta, il 37% predilige utilizzare i messaggi vocali anziché le chiamate.
I sintomi principali della telefonofobia
La telefonofobia si manifesta attraverso sintomi sia psicologici sia fisici. Vediamoli insieme:
- Provare una forte ansia e, nei casi più gravi, attacchi di panico quando squilla il telefono;
- Adottare strategie di fuga per evitare che le persone chiamino, come ad esempio avere il telefono sempre in silenzioso;
- Ignorare volutamente le telefonate;
- Ansia, stress e panico all’idea di dover per forza effettuare una chiamata;
- Non sentirsi competente durante la conversazione telefonica: balbettare, non sapere cosa dire, mostrarsi esitante;
- Alla fine della telefonata, rivedere mentalmente il dialogo e criticarsi.
Le cause della telefonofobia
Le cause principali delle telefonofobia sono da riscontrarsi o nella comorbilità con altri disturbi o in traumi vissuti.
- Disturbo di ansia sociale: chi soffre di telefonofobia, spesso vive anche un disturbo di ansia sociale, che lo porta a sentirsi costantemente a disagio e impaurito nelle situazioni di interazione sociale, temendo di sentirsi giudicato, di mostrarsi in imbarazzo, apparire ridicolo o incapace;
- Disturbi del linguaggio: chi soffre di disturbi del linguaggio, o che comunque coinvolgono la capacità di parlare in maniera fluida, come dislessia o balbuzie, potrebbe sviluppare anche la telefonofobia, a causa della paura di far sentire al prossimo il proprio modo di comunicare, ritenuto inadeguato e fonte di imbarazzo;
- Traumi: la telefonofobia può strutturarsi anche conseguentemente a traumi vissuti inerenti alla telefonate, come ad esempio chiamate di lavoro vissute in maniera altamente negativa (es. licenziamenti al telefono), fine di una relazione d’amore al telefono, comunicazione di un grave lutto sempre tramite telefono, e così via.
Conseguenze sulla vita di tutti i giorni
Il telefono è ormai parte integrante della nostra vita: lo si utilizza davvero per tutto, dalle chiamate, alle app di messaggistica, per andare su internet, sui social, per giocare e passare del tempo libero.
Come intuibile, quindi, la telefonofobia rischia di creare gravi conseguenze a livello personale e professionale, in quanto le telefonate sono una parte fondamentale dell’utilizzo del telefono.
Ci sono tantissime persone che, purtroppo, perdono occasioni di lavoro a causa di questa fobia, si censurano nei rapporti relazionali o di coppia, non riescono a svolgere le più semplici attività, come chiamare per ordinare una pizza a domicilio.
E’ vero che, oggi, abbiamo tantissime app di messaggistica che permettono di inviare messaggi, scritti o vocali, ma in ogni caso non riescono comunque a sostituire in toto l’esperienza del contatto diretto della telefonata, preferita comunque da tante persone.
Telefonofobia e psicoterapia
La terapia consigliata per superare la telefonofobia è quella psicoterapeutica.
Grazie all’aiuto di un professionista, la persona impara come gestire l’ansia, la paura e il panico che derivano dalle telefonate, allenandosi a effettuarle sempre con maggior consapevolezza e motivazione.
Inoltre, si svolge un lavoro di introspezione, utile per comprendere se sussistono traumi del passato ed, eventualmente, rielaborarli.
Consigli dello psicologo
Nel frattempo che ci si decida a contattare uno psicoterapeuta, è già possibile mettere in atto degli utilissimi esercizi:
- Fare telefonate semplici e brevi a persone conosciute, come amici e parenti già a conoscenza del problema e con i quali si è al sicuro da eventuali critiche o giudizi;
- Role playing: simulare telefonate di ogni genere, parlando “da soli” al telefono, magari chiamando un’azienda, un negozio, un centralino, e così via;
- Mettere una suoneria rilassante e che dia una sensazione di positività;
- Fare esercizi di respirazione profonda e rilassamento.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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