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Adele e l’alcolismo: “quattro bottiglie di vino prima di pranzo”

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La famosa cantante Adele ha dichiarato di aver sofferto di alcolismo, arrivando a bere anche quattro bottiglie di vino prima di pranzo.

La famosa cantante Adele, durante un concerto a Las Vegas, sul palco del Colosseum Caesar’s Palace, ha dichiarato di aver sofferto di alcolismo da quando aveva venti anni, ma di essere sobria da più di tre mesi.

In particolare, Adele avrebbe avuto un rapporto patologico con il vino, arrivando a berne addirittura quattro bottiglie prima di pranzo. “Ero sempre ubriaca” ha detto.

Questo, come intuibile, influenzava negativamente sia la sua vita privata sia la sua produzione artistica musicale.

Ha però deciso di “darci un taglio”. Un passo non facile da compiere.

Non è la prima volta che la cantante ci parla di alcolismo: nel 2022, durante un’intervista con Oprah Winfery, aveva raccontato dei problemi con l’alcol di suo padre e di come questo l’avesse influenzata a emularlo.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2021 a causa di un cancro all’intestino, Adele avrebbe smesso di bere, per poi riprendere nuovamente, in un tira e molla che, ci auguriamo, sembra ora essere finito per sempre.

Cos’è l’alcolismo?

L’alcolismo, conosciuto anche come dipendenza da alcol o uso problematico di alcol secondo la definizione del DSM 5, è un disturbo che porta chi ne soffre ad assumere eccessive quantità di alcol, sviluppando nel tempo una vera e propria dipendenza, con conseguenze molto gravi sia sul fisico sia sulla mente.

Secondo una ricerca condotta dall’OMS nel 2010, le persone che soffrono di alcolismo nel mondo sono circa 208 milioni, ovvero il 4,1% della popolazione mondiale oltre i 15 anni. Numeri davvero spaventosi, che ci fanno capire la gravità del fenomeno.

Perché è importante che anche i personaggi famosi ne parlino

I personaggi famosi, come Adele nel nostro caso, sono esseri umani in tutto e per tutto. Non hanno super poteri, non sono invincibili, non sono immuni ai problemi di vita.

Proprio per questo motivo, parlare pubblicamente di una così grave esperienza, come l’alcolismo, è utilissimo per sensibilizzare e informare quante più persone possibili sull’argomento.

Generare, al contrario, dei tabù, altro non fa che contribuire ad acuire la problematica, aumentando il senso di vergogna, i pregiudizi, i preconcetti e le critiche superficiali.

Alcolismo e terapia

Uscire dalla spirale dell’alcolismo è possibile, ma occorre un approccio multidisciplinare, tanta motivazione e tanta pazienza.

Come ogni forma di dipendenza, va seguita e curata grazie al supporto di differenti professionisti:

La psicoterapia, ad esempio, è fondamentale per aiutare la persona a comprendere meglio sé stessa, i motivi che l’hanno portata a sviluppare tale dipendenza e a guidarla a strutturare nuove condotte più sane.

I gruppi di sostegno, come gli “Alcolisti Anonimi”, possono inoltre fornire un ulteriore supporto emotivo: il soggetto comprende che non è solo nel suo problema, che altri come lui hanno vissuto esperienze simili e si sente dunque accolto e non rinnegato, come spesso purtroppo accade.

Infine, è possibile entrare in dei programmi residenziali, portati avanti da alcune cliniche specializzate, nelle quali il paziente segue un percorso di riabilitazione ad hoc.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.

Immagine di copertina: https://flickr.com/photos/95288644@N05/26102821816, Autore: https://flickr.com/photos/marcen27/

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