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Afasia: scopriamo il disturbo di cui soffre Bruce Willis

Bruce Willis soffre di un disturbo chiamato afasia, ovvero un deficit della capacità di usare il linguaggio per leggere, ascoltare, parlare e scrivere.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Bruce Willis, famosissimo attore ormai 67enne, soffre di un disturbo chiamato afasia. In questi ultimi giorni, infatti, è stata pubblicata la notizia di un peggioramento delle sue condizioni di salute e questo termine è stato oggetto di ricerca e approfondimento da parte di molti curiosi.

Vediamo quindi insieme di cosa si tratta.

Cos’è l’afasia?

Per afasia si intende un disturbo acquisito del linguaggio, che provoca deficit della capacità di usare il linguaggio per leggere, ascoltare, parlare e scrivere.

Nella pratica, una persona affetta da questa patologia non riesce a capire quello che le viene detto e non riesce a produrre frasi di senso compiuto tali da permettere la comunicazione. Non è in grado inoltre di leggere, scrivere, fare i calcoli, poiché anche la scrittura e le capacità aritmetiche sono connesse con la funzione del linguaggio.

Le cause dell’afasia

L’afasia viene definita come un disturbo acquisito, e non congenito, in quanto insorge a seguito di un precedente problema.

Le cause principali sono:

Queste cause generano una lesione cerebrale nelle aree adibite al linguaggio dell’emisfero sinistro del cervello, ovvero l’area di Broca e l’area di Wernicke.

Principali tipologie di afasia

L’afasia si suddivide in due principali tipologie:

I sintomi principali dell’afasia

L’afasia si manifesta attraverso questi sintomi principali:

Il percorso terapeutico

Il trattamento dell’afasia, purtroppo, non è risolutivo ma mantenitivo, ovvero ha l’obiettivo di mantenere inalterati i sintomi già presenti ed evitarne il peggioramento.

Le persone che ne soffrono posso trarre molto giovamento da percorsi di logopedia: le tecniche di riabilitazione utilizzate sono finalizzate a migliorare l’uso del linguaggio nel quotidiano e imparare ad usare le competenze residue per potenziare le capacità comunicative. 

Inoltre, è consigliato anche un percorso psicoterapeutico, così che la persona possa vivere più serenamente tali difficoltà.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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