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Sangue freddo: come migliorare l’autocontrollo emotivo

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Calma e sangue freddo! Quanti di noi ci riescono, di fronte a situazioni fonte di ansia, stress e pericolo? Vediamo insieme come migliorare il nostro autocontrollo.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

“Calma e sangue freddo” è una tipica frase che sentiamo pronunciare spesso, soprattutto in quei casi in cui bisognerebbe reagire in maniera controllata, di fronte a situazioni potenzialmente pericolose e fonte di stress.

Con l’espressione “a sangue freddo” ci riferiamo infatti all’autocontrollo emotivo, ovvero una prerogativa di quelle persone che sono in grado di gestire le proprie emozioni, senza farsi travolgere e dominare da esse.

Il modo di dire prende spunto dai rettili, animali tipicamente a sangue freddo, i quali non avendo emozioni (sono privi di una specifica area del cervello chiamata amigdala), sembrano agire per l’appunto in maniera molto calcolatrice.

Secondo i risultati di una ricerca del Dott. John Leach, psicologo dell’Università di Portsmouth (UK), solamente il 10% delle persone riesce a gestire un’emergenza in maniera efficace e lucida, prendendo decisioni mirate e precise. L’80%, infatti, entra in confusione e, sopraffatto dalla paura, si blocca; infine, il restante 10% mette in atto comportamenti controproducenti.

Cosa accade normalmente alla nostra mente di fronte a un pericolo?

Di fronte a un pericolo, un’emergenza o una situazione vissuta come allarmante, si attivano nel cervello due sistemi: la porzione simpatica del sistema nervoso autonomo e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Questo permette il rilascio di adrenalina e cortisolo, due ormoni che ci preparano all’azione, aumentando la frequenza cardiaca e respiratoria e l’apporto di glucosio ai muscoli.

Siamo quindi pronti per “scattare” e difenderci dal pericolo.

Purtroppo, tutto questo non è sempre sufficiente per “sopravvivere”.

Se lo stress è troppo alto, la corteccia prefrontale non riesce a elaborare tutte le informazioni a dovere: le strategie di azione si inceppano e il controllo emotivo inizia a mostrare deficit.

Ecco perché, molte persone, mostrano il cosiddetto freezing, ovvero rimangono immobili, congelate, bloccate dalla paura o, al contrario, fuggono terrorizzate.

Cosa dovrebbe accadere idealmente?

Idealmente, ovvero nei casi in cui si riesca a gestire lucidamente una situazione di pericolo, una persona potrebbe sì vivere l’emozione del momento, ad esempio la paura, ma senza farsi controllare da essa.

L’emozione viene sperimentata, elaborata e gestita, passando poi il “volante” alla neocorteccia, iniziando a prendere decisioni razionali, immediate e funzionali.

Il sangue freddo, infatti, permette di mettere il pilota automatico e farci effettuare una serie di azioni istintive, non guidate dalla paura o dal meccanismo attacco/fuga, ma da un ottimale funzionamento emotivo.

Come migliorare l’autocontrollo emotivo?

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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