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Fake News: i meccanismi psicologici che ci fanno credere alle bufale

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Bufale e Fake News girano sui social da tempo immemore. Ma come mai molte persone ci credono? Quali meccanismi psicologici si attivano?

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Con il termine bufale o fake news ci riferiamo a notizie tendenziose e/o false, diffuse e condivise generalmente attraverso i social, spesso connesse a specifici argomenti o accadimenti di rilevanza internazionale.

Di esempi ne abbiamo moltissimi, per ultimo la fake news che riguarderebbe l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento mensile a Facebook dal costo di 4.99 dollari, notizia (inutile dire falsa!) che ha smosso letteralmente le masse, portando tante persone a pubblicare un post copia-incolla sulla loro bacheca virtuale, nel quale comunicano il diniego a effettuare tale pagamento e negano a Facebook la possibilità di utilizzare informazioni, foto e quant’altro.

Come mai crediamo alle fake news?

I meccanismi psicologici che sorreggono le fake news sono molteplici. Alla base, si attiverebbe un processo di economia cognitiva, ovvero una modalità a risparmio energetico della nostra mente, che la renderebbe molto più propensa ad accogliere notizie false. Vediamo insieme questi meccanismi:

Fake News e personalità: chi sono le persone attratte dalle bufale?

Esiste una categoria di persone attratta dalle bufale? Difficile dirlo.

Sicuramente, possiamo escludere il livello di istruzione: le fake news colpiscono tutti, indistintamente. Poco importa, quindi, se si è laureati o si ha la terza media, se si è acculturati o poco acculturati.

Tendenzialmente, coloro che credono a tali notizie hanno una predisposizione personologica specifica, che li porta a credere che il possesso di informazioni potenzialmente rare, non convenzionali, “segrete”, li faccia sentire speciali o più intelligenti rispetto alla massa.

Secondo alcuni studiosi, le fake news troverebbero terreno fertile soprattutto in soggetti con forti tratti narcisistici (Landian, 2017), i quali attraverso di esse si sentirebbero unici e attrattivi.

Infine, altri studiosi (Moulding, 2016) hanno individuato una correlazione tra bufale e variabili come all’alienazione, l’impotenza, l’assenza di norme e il distacco dalle regole sociali.

Come difendersi dalle fake news?

Difendersi dalle fake news è possibile, ma richiede impegno cognitivo e una mente allenata. Il nostro cervello, infatti, è impostato “di fabbrica” in modalità risparmio energetico. Il nostro compito è quello di svegliarlo e attivare così un’analisi critica e costruttiva delle notizie che leggiamo.

Come visto, le trappole su internet sono molteplici e tante persone, anche le più acculturate, possono caderci.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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