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Festa della Mamma: cosa vuol dire essere mamma oggi?

Scopriamo insieme le origini della Festa della Mamma e cosa voglia dire essere “mamma” oggi

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Le origini della Festa della Mamma

La seconda domenica di maggio di ogni anno si celebra la Festa della Mamma, ma quali sono le sue origini storiche?

Molti studiosi fanno risalire la nascita di questa giornata all’epoca greco/romana, nella quale, proprio nel mese di maggio, veniva celebrato il culto delle divinità femminili e della fertilità.

L’idea di una vera e propria festa dedicata alla mamma risale però al 1870, quando due donne pacifiste e femministe, Julia Ward Howe e Anna M. Jarvis, proposero di indire una giornata per festeggiare tutte le mamme del mondo, individuando come data il 10 maggio.

Soltanto anni più tardi, nel 1914, il presidente americano Wilson decise di rendere questo evento una manifestazione pubblica ricorrente, fissando tale giorno nella seconda domenica di maggio.

Tale abitudine fu poi imitata da moltissimi altri Paesi, come ad esempio l’Italia.

Essere mamme oggi

La figura della madre, nei secoli, è sempre stata collegata al concetto di gravidanza, nutrimento, accudimento e crescita dei figli. Un’eredità archetipica, indubbiamente valida ancora oggi, ma che, nel tempo, ha dovuto fare i conti con il repentino cambio di abitudini della nostra società, con l’alternanza dei ruoli genitoriali – spesso necessaria in molte famiglie – e con il giustissimo desiderio, da parte di molte donne, di voler dedicare la propria vita non solo alla prole ma anche alla propria realizzazione personale.

Essere mamme oggi vuol dire, dunque, saper svolgere diversi ruoli contemporaneamente e saper sviluppare e coltivare differenti abilità.

Madri biologiche e psicologiche

Essere mamma non riguarda solo il “semplice” evento generativo-biologico, ma coinvolge al 100% la sfera psicologico-emotiva, il desiderio di procreare, i propri valori di vita, la dimensione sociale nella quale la donna è inserita. Inoltre, se fino a qualche decennio fa diventare madre era visto quasi come un dovere, oggi, finalmente, è principalmente un diritto, secondo una nuova visione della realizzazione femminile, non legata obbligatoriamente al concetto di procreazione.

Essere mamme non vuol dire essere perfette

Molte madri, con l’obiettivo di voler far bene il genitore a ogni costo, tendono alla costante perfezione. Un istinto più che naturale ma che, nel tempo, potrebbe però generare più svantaggi che vantaggi.

Le tre capacità fondamentali che ogni madre dovrebbe avere sono:

Alcune mamme, purtroppo, esasperano queste capacità, creando con il proprio figlio un attaccamento ansioso e generando insicurezze e crepe nello sviluppo del bambino.

Spesso, poi, si aggiunge a ciò il senso di colpa che si lega alla severità di giudizio verso sé stesse, alla paura di non essere all’altezza, che emerge soprattutto quando ci si trova di fronte al confronto con le altre madri.

Essere mamme vuol dire dare il “buon esempio”

I bambini, per loro natura, apprendono tramite l’imitazione. Non solo l’educazione diretta, quindi, ma anche attraverso il semplice osservare i comportamenti dei genitori. Essere mamme è dunque una responsabilità educativa senza pari in quanto, passando la maggior parte del loro tempo con il proprio figlio, contribuiscono al suo sviluppo educativo/emotivo senza neppure accorgersene.

Dare il buon esempio è quindi fondamentale, così da inviare sempre segnali positivi e, il meno possibile, quelli ansiogeni o carichi di tensione.

Essere mamme senza dimenticare la propria vita

Secondo una recente ricerca IPSOS, il 23% delle madri intervistate comunica di non avere più tempo per sé, mentre ben il 48% afferma di non avere più energie per coltivare il rapporto di coppia.

Inoltre, dato ancora più allarmante, 2 mamme su 10 si dichiarano insoddisfatte della propria vita.

Essere mamme è, infatti, un lavoro a tempo pieno, che riempie la quasi totalità delle ore della giornata.

Nonostante l’istinto materno guidi molte donne nel prendersi cura dei figli personalmente, è assolutamente consigliato imparare a demandare, facendosi magari maggiormente aiutare dal partner, da un parente, amico o anche babysitter. Perdere troppo di vista il tempo libero, le proprie passioni o i propri hobbies, perdere di vista il rapporto di coppia e l’appagamento sessuale, potrebbe divenire causa di una insoddisfazione nei riguardi della vita e, nei casi più gravi, generare anche disturbi d’ansia, disturbi dell’umore o altre complicazioni emotive.

Conclusioni

Essere mamme è un compito appagante ma faticoso. Vedere il proprio bambino crescere, imparare, cadere e rialzarsi, iniziare a camminare o a parlare, è un’esperienza senza pari, un vero e proprio viaggio assieme a un altro piccolo essere umano.

Nello stesso tempo, ciò comporta un grande dispendio di energie, energie che devono, assolutamente, in qualche modo essere ricaricate.

Consiglio alle mamme o future mamme: datevi il permesso di prendervi cura di voi stesse, imparando a demandare e a chiedere aiuto, senza perdere di vista la vostra serenità e felicità. Essere genitori non vuol dire dimenticarsi della propria vita o immolarsi, ma è un atto di dedizione e di amore.

La Festa della Mamma ci ricorda dunque quanto sia fondamentale il ruolo della madre e, nello stesso tempo, quanto sia importante che le mamme siano felici.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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