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Psicologia e Superstizione: cos’è il Malocchio?

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Scopriamo insieme cosa significa “malocchio” e come può influenzare le nostre vite.

A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Secondo moltissime tradizioni popolari, alcune persone – o anche animali quali il serpente e il rospo – hanno la capacità di lanciare il “malocchio” su altri individui. Questo termine, come intuibile, ha il significato di “sguardo che getta il male”, ovvero scagliare energie negative, sfortune e maledizioni grazie al proprio sguardo.

Il malocchio ha origini molto antiche, che si perdono nei secoli. Dai resoconti storici, il primo a parlarne fu Cornelio Agrippa, nella sua opera “La Filosofia Occulta”: egli ne fa una accurata descrizione definendolo come “una forza che partendo dallo spirito del fascinatore entra negli occhi del fascinato e giunge fino al di lui cuore. Lo spirito è, dunque, lo strumento della fascinazione”.

Sempre secondo la tradizione, il malocchio può essere lanciato sia volontariamente sia involontariamente, magari a causa di invidie, gelosie, ossessioni o delusioni amorose.

I problemi riscontrati da chi lo subisce possono essere molteplici: a partire dal mal di testa, nausea e vomito, fino ad arrivare a complicanze di natura psicologica quali cattivo umore, stato d’animo depressivo o sentirsi costantemente sfortunati.

In molte culture, esistono persone in grado di diagnosticarlo e rimuoverlo attraverso specifici rituali, quali ad esempio il “rito dell’olio”.

Come si spiega il “malocchio” scientificamente?

La scienza, su questo, è molto categorica: non esistono evidenze scientifiche che dimostrino l’esistenza del malocchio o delle cosiddette jettature.

Nonostante questo, la credenza sulla presenza di energie negative è diffusa e permane in molte persone.

Anna Vanzan, docente di Islam allo “Iulm” di Milano, ci racconta che in Pakistan, addirittura, le madri aspettano fino a una settimana prima di dare un nome al neonato, per paura che fra parenti e amici si nasconda uno sguardo invidioso e quindi nocivo.

Secondo la teoria di Danilo Mainardi, docente di ecologia comportamentale all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, credere in queste superstizioni risponderebbe a un bisogno della mente umana che dedica costantemente uno spazio al mondo dell’irrazionale, per dare un senso ad avvenimenti per i quali la logica non ha alcuna spiegazione.

Del resto, l’essere umano sin da bambino ha sempre vissuto un proprio mondo interiore basato sull’irrazionalità e sulla fantasia.

Malocchio e Psicologia

Questa credenza è strettamente legata al concetto di autostima personale, alle proprie sicurezze/insicurezze e alla cosiddetta “profezia che si autoavvera”.

Generalmente, credere nel malocchio rischia di generare, nel tempo, delle persone profondamente insicure, che hanno la tendenza a cercare la responsabilità ai problemi della propria vita nelle circostanze esterne.

Credere nel malocchio, inoltre, disabitua a cercare una soluzione puntando sulle proprie capacità, trovando quindi un colpevole esterno: “Mi hanno fatto il malocchio!”.

Ciò innescherà inoltre una reazione a catena, che porterà l’individuo a guardare gli eventi della propria vita in relazione a questa convinzione: dal laccio della scarpa che si spezza, fino alla varicella del figlio, fino a provocarsi delle vere e proprie “profezie che si autoavverano”, ovvero un’autosuggestione che ci guiderà, senza volerlo, verso altri eventi negativi.

La suggestione, quindi, svolge un ruolo fondamentale nella psiche: credere nel malocchio porta quindi ad autosuggestionarsi, creandosi spiegazioni agli eventi della vita – che magari hanno cause di ben altra natura – e vivere i successivi avvenimenti con una modalità “sul chi va là”, percependo pericoli e sfortune ovunque, anche dove non ci sono.

Malocchio e Psicoterapia

Nei casi più gravi, il malocchio comporta dei veri e propri disagi di natura psicologia e, non solo, anche economica! È il caso di un signore della provincia di Frosinone che, a causa della forte credenza in questa superstizione, si è affidato a un “curatore” – scoperto poi essere un truffatore – spendendo la cifra record di 500 mila euro per contrastare i malefici di cui riteneva essere vittima. Una vera e propria patologia!

Essere convinti fortemente nell’esistenza del malocchio e vivere in base a esso rischia di creare nelle persone delle vere e proprie nevrosi, che rientrano nei disturbi ossessivo compulsivi. I casi più estremi comportano idee fisse, paranoie e fantasie negative.

La psicoterapia, dunque, è senza dubbio consigliata in queste situazioni.

A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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