La Sincronicità è una delle teorie più affascinanti junghiane, che cerca di spiegare le coincidenze apparentemente casuali.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
La Sincronicità è uno dei concetti più affascinanti e controversi introdotti dallo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung nel 1950.
Diversa dal sincronismo, ovvero la mera contemporaneità di eventi senza alcun collegamento, la sincronicità viene anche definita come il “principio di nessi acausali”, e si verifica quando due o più accadimenti, non collegati da un rapporto di causa-effetto, sono però uniti da un significato comune, che risuona profondamente nell’esperienza psicologica della persona.
Secondo la definizione originale di Jung, questo fenomeno si basa sulla simultaneità di due diversi eventi, che creano un ponte tra la dimensione psichica interiore e la realtà fisica interna.
Le caratteristiche distintive della sincronicità possono essere così riassunte:
- Assenza di causalità: non esiste un rapporto di causa-effetto tra gli eventi;
- Presenza di significato: gli eventi condividono un contenuto simbolico o psicologico comune;
- Simultaneità temporale: gli eventi si verificano nello stesso momento o in stretta prossimità temporale;
- Rilevanza personale: il significato è particolarmente importante per l’individuo che vive l’esperienza.
Tipologie di Sincronicità
Jung identifica tre categorie distinte di fenomeni sincronistici:
- Sincronicità simultanea: si verifica una coincidenza tra un contenuto psichico e un evento esterno percepito nello stesso tempo e nello stesso spazio (ad esempio, pensare a una persona e vederla arrivare);
- Sincronicità a distanza: un contenuto psichico coincide con un evento che accade contemporaneamente ma in uno spazio diverso (come sognare un terremoto che si verifica realmente nello stesso momento altrove);
- Sincronicità precognitiva: un contenuto psichico coincide con un evento futuro che si realizzerà in un tempo e spazio diversi (sognare di ricevere una telefonata ed effettivamente il giorno seguente riceverla).
Il caso clinico dello Scarabeo d’Oro
L’esempio più celebre utilizzato da Jung per illustrare la sincronicità è il caso dello scarabeo d’oro. Durante una seduta terapeutica, una giovane paziente, caratterizzata da una rigida razionalità, stava raccontando un sogno nel quale riceveva in dono uno scarabeo d’oro. Proprio in quel momento, Jung sentì un leggero battito alla finestra alle sue spalle. Voltandosi, vide un insetto che picchiettava sul vetro. Aprì la finestra e catturò l’insetto: era una cetonia aurata, ovvero un insetto molto simile a uno scarabeo d’oro. Jung presentò l’insetto alla paziente dicendo: “Ecco il suo scarabeo d’oro”.
Questo evento ebbe un impatto trasformativo sulla terapia, poiché ruppe la resistenza razionale della paziente e aprì nuove possibilità terapeutiche.
Esempi di Sincronicità nella vita quotidiana
Facciamo qualche esempio di Sincronicità, eventi apparentemente acasuali che possono accadere nella vita quotidiana:
- Coincidenze telefoniche: pensare a una persona e ricevere immediatamente una sua telefonata;
- Numeri ricorrenti: nominare un numero e vedere subito passare un’automobile con lo stesso numero sulla targa;
- Incontri significativi: incontrare casualmente una persona che può aiutare a risolvere un problema importante;
- Sogni premonitori: sognare eventi che si verificano il giorno successivo;
- Supporto emotivo: ricevere parole di incoraggiamento proprio quando se ne ha più bisogno.
Questi eventi, secondo Jung, non sono mere casualità ma messaggi dell’inconscio che possono fornire supporto e aiuto per il processo di evoluzione personale.
Sincronicità e psicoterapia
Dal punto di vista psicoterapeutico, la sincronicità assume un ruolo cruciale nel processo di guarigione: Jung osservò che gli eventi sincronistici spesso emergono durante momenti critici della terapia, quando la psiche è in uno stato di transizione o trasformazione.
La capacità di riconoscere e interpretare le sincronicità può:
- Facilitare consapevolezze terapeutiche attraverso simboli e metafore significative;
- Sbloccare resistenze psicologiche come nel caso dello scarabeo d’oro;
- Fornire conferme esterne ai processi interiori di crescita;
- Ampliare la percezione della realtà oltre i confini del rigido razionalismo.
Critiche alla Teoria della Sincronicità
Nonostante il fascino del concetto, la teoria della sincronicità ha ricevuto diverse critiche dalla comunità scientifica. I principali punti di contestazione includono:
- Mancanza di verificabilità empirica e di ricerche a supporto di questa tesi;
- Possibile spiegazione attraverso meccanismi come i bias cognitivi, già approfonditi dalla psicologia;
- Gli eventi possono essere interpretati in maniera del tutto soggettiva e non obiettiva;
- Possibile deriva la superstizione e la magia.
Conclusioni e riflessioni
La teoria della sincronicità di Jung rappresenta, a mio parere, un contributo straordinario e rivoluzionario alla comprensione dell’esperienza umana, offrendo una prospettiva innovativa che trascende il rigido paradigma causa-effetto del pensiero occidentale tradizionale. Sebbene rimanga oggetto di dibattito scientifico, continua a costituire uno strumento terapeutico di inestimabile valore nelle sedute di psicoterapia, permettendo di superare resistenze cognitive, meccanismi difensivi e razionalizzazioni eccessive, fornendo a terapeuta e paziente risorse preziose per comprendere i processi di trasformazione interiore.
Che si aderisca o meno a questa visione, Jung ci invita ad abbracciare una concezione più ricca e sfaccettata della realtà, che va oltre la mera osservazione critica razionale, così da scoprire significati profondi e velati, dove la nostra vita psichica entra in risonanza armonica con gli eventi del mondo circostante.
Dal punto di vista clinico, integro costantemente questo approccio nella pratica psicoterapeutica e, secondo la mia esperienza professionale, tale metodologia consente a numerose persone di oltrepassare ostacoli, limitazioni, incertezze e perplessità radicate esclusivamente nel pensiero logico-razionale.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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