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Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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Sindrome del bambino imperatore

Febbraio 10, 2023 By Marco Magliozzi

Scopriamo insieme la sindrome del bambino imperatore, un disturbo del comportamento che genera dispotismo, aggressività e rabbia nei bambini.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Da qualche giorno, circolano in rete moltissimi articoli inerenti alla sindrome del bambino imperatore.

Tutto ciò a causa della “scenata” messa in atto dal cantante Blanco, durante la prima serata di Sanremo 2023.

L’artista, infatti, durante la sua performance ha iniziato a distruggere i fiori presenti sul palco, per poi giustificarsi affermando di avere avuto problemi di audio in cuffia e di volersi quindi divertire comunque.

Che sia stata tutta una messa in scena (probabile) o che sia stata effettivamente una reazione reale, in ogni caso l’esempio che è stato trasmesso a milioni di spettatori non è dei migliori, anzi, e tutto può essere ricondotto al comportamento di quei bambini i quali, incapaci di gestire una frustrazione, si arrabbiano distruggendo tutto.

La sindrome del bambino imperatore

La sindrome del bambino imperatore è un disturbo del comportamento e della gestione delle emozioni, che genera dispotismo, aggressività, rabbia, incapacità di accettare le regole e i “no”.

“Non voglio andare a letto!”, “Fai schifo!”, “Vattene!” o altri simili frasi, condite a volte anche da parolacce: il bambino esprime così la propria tirannia, mostrando mancanza di rispetto e addirittura violenza fisica.

Talvolta, crescere in un ambiente familiare troppo permissivo, nel quale i genitori sono incapaci di contenere la naturale aggressività infantile, potrebbe favorire lo sviluppo di questo disturbo.

Molti genitori moderni, infatti, non riescono a imporre le loro regole, subendo passivamente i capricci dei figli e sentendosi in dovere di eseguire gli “ordini”, pur di farli calmare.

Come risultato finale, nel tempo il bambino si convince che l’adulto sia sempre a sua disposizione e, quando non soddisfa i suoi desideri, si arrabbia e può arrivare a minacciare, insultare o addirittura aggredire fisicamente.

UN BACIO SULLA “BUA” PUO’ GUARIRE IL DOLORE?

Caratteristiche del bambino imperatore

Il bambino imperatore sviluppa con gli anni alcune caratteristiche comportamentali le quali, se non elaborate in età adolescenziale e adulta grazie a un adeguato supporto, rischiano di generare persone problematiche e incapaci di gestire le frustrazioni e le emozioni.

  • Mancato sviluppo del senso del dovere: il bambino è costantemente alla ricerca di piacere, non ha sviluppato il senso del dovere e non capisce che a volte bisogna fare dei sacrifici;
  • Egocentrismo patologico: i bambini, per loro natura, sono egocentrici; negli anni, sviluppano poi l’empatia e imparano a mettersi “nei panni degli altri”; il bambino imperatore rischia invece di rimanere egocentrico e incapace di provare empatia verso il prossimo;
  • Manipolazione: il bambino imperatore si impone sia con la forza sia con la manipolazione emotiva, imparando negli anni a conoscere le debolezze dei propri genitori, soprattutto durante la fase adolescenziale;
  • Mancata responsabilità: il bambino darà sempre la colpa al prossimo, avendo difficoltà ad ammettere i propri errori;
  • Incapacità nel gestire la frustrazione: la frustrazione è un’emozione sana, utile per lo sviluppo del bambino; attraverso di essa si imparano a comprendere i “no”, a fare talvolta “sacrifici” e andare avanti; un bambino imperatore è incapace di gestire tutto ciò, e alle prime negazioni le emozioni si disregolano, manifestando rabbia e aggressività;
  • Nei casi più gravi, violenza: il bambino imperatore può diventare un adolescente/adulto violento, che reagisce con la forza quando i suoi “capricci” non vengono ascoltati; potrebbe diventare un partner aggressivo e pericoloso e un futuro genitore incapace di accudire i propri figli, prediligendo le maniere “forti” come forma di educazione.

Cosa possono fare i genitori?

Gestire un bambino imperatore non è facile, ma un importantissimo passo è quello di cogliere i segnali, che di solito si manifestano grazie alla verbalizzazione delle prime parole.

  • Presa di responsabilità: i genitori, in primis, devono comunicare tra loro e comprendere quali, dei loro atteggiamenti, anche inconsapevoli, possono aver provocato questo problema;
  • Agire: mai sottovalutare il problema, nascondendo la polvere sotto il tappeto. Alcuni disturbi, nel tempo, peggiorano anziché guarire autonomamente. Parlarne con un esperto, per ricevere preziosi consigli, è una scelta da valutare;
  • Poche regole, ma chiare: i bambini hanno bisogno di regole, che non siano ne troppe e asfissianti ne troppo poche e incoerenti; la coppia, quindi, può decidere delle regole che siano condivise, semplici e chiare, da comunicare anche ai nonni o altri membri della famiglia che si relazionano con il bambino. Devono essere seguite da tutti, senza incostanza e contraddittorietà;
  • Comunicazione assertiva, decisa ma dolce: urlare, minacciare o alzare le mani non sono valide modalità comunicative o educative; il genitore può, invece, comunicare in maniera decisa e contemporaneamente dolce, senza giudizio e attraverso la comprensione; alcune frasi possono essere: “capisco che sei arrabbiato, adesso la mamma sta qui con te così tu ti tranquillizzi, poi andiamo a mangiare la pappa”.
  • Insegnare a tollerare la frustrazione: a nessun genitore piace ascoltare il proprio figlio piangere, lamentarsi o arrabbiarsi; tutto ciò, però, può essere utile per permettere al bambino di imparare e gestire la frustrazione; gli adulti, con pazienza, devono attendere che qualche volta il proprio figlio si calmi da solo e comprenda che non tutto può essere ottenuto.

Il caso Blanco: un bambino imperatore troppo cresciuto

Come accennato all’inizio dell’articolo, il cantante Blanco (nonostante sia ormai un vent’enne e non più un bambino) ha manifestato tutti i sintomi della sindrome del bambino imperatore.

Incapace di gestire una frustrazione (la mancanza di audio nelle cuffie) ha deciso (volontariamente o meno) di distruggere i fiori sul palcoscenico.

Ripetiamo, poco importa se sia stata una messa in scena o meno, l’esempio mostrato è pessimo e il rischio è che molti adolescenti possano seguire questo schema, proprio perché a proporlo è stata una figura di riferimento.

Il presentatore Amadeus, per quanto bravo nel suo lavoro, si è comportato come tutti quei genitori morbidi e passivi, giustificando il comportamento del cantante e sminuendo l’accaduto.

Anche questo, ahimè, è un esecrabile esempio.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.

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2 commenti su “Sindrome del bambino imperatore”

  • Veronica ha detto:
    Luglio 6, 2023 alle 10:30 am

    Grazie ha descritto mio figlio che è adhd. Io e mio marito abbiamo difficoltà a gestirlo.

    Rispondi
    • Marco Magliozzi ha detto:
      Luglio 6, 2023 alle 12:01 pm

      Buongiorno Gent.ma Veronica. Purtroppo i bambini con Adhd sono più difficili da gestire. Vi state facendo aiutare dagli esperti e dalla scuola? Mi contatti se ha bisogno.

      Rispondi

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