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Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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Obesità: il potere gratificante del cibo

Marzo 3, 2023 By Marco Magliozzi

Scopriamo insieme in cosa consiste l’obesità, un disturbo medico e psicologico che comporta un accumulo eccessivo di tessuto adiposo nel corpo

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Con l’uscita al cinema di The Whale, l’ultimo film del regista Darren Aronofsky e interpretato da un sublime Brendan Fraser, si è tornato a parlare del problema dell’obesità e, nello specifico, degli aspetti psicologici ad essa collegata.

Per obesità si intende l’accumulo eccessivo di tessuto adiposo nel corpo, dovuto all’introduzione di più energia rispetto a quanta se ne consumi. Il peso in eccesso aumenta il rischio di malattie, come ad esempio l’insorgere del diabete, problemi cardiocircolatori e articolari, aumento della pressione sanguigna, cancro e anche disturbi di natura psicologica, come depressione, difficoltà socio-relazionali, ansia.

Fattori di rischio e cause

La letteratura scientifica ha individuato alcuni fattori di rischio, ritenuti responsabili dell’insorgere dell’obesità. Vediamoli insieme:

  • Alimentazione ipercalorica: assumere troppe calorie rispetto a quelle che si riescono poi a bruciare, genera uno squilibrio nel corpo e un immagazzinamento delle calorie in eccesso sottoforma di grasso;
  • Inattività fisica: la sedentarietà fisica non permette al corpo di bruciare le calorie e di migliorare il metabolismo;
  • Predisposizione genetica: il metabolismo è spesso causato da una predisposizione genetica e influenza il modo di metabolizzare e accumulare il grasso corporeo;
  • Stile di vita familiare: l’obesità può essere correlata ad abitudini sbagliate, apprese all’interno del contesto familiare, magari dai genitori o parenti;
  • Dieta poco salutare o cattive abitudini alimentari: una dieta ricca di calorie, cibi da fast food, bevande zuccherate, mancanza di ritmi equilibrati, come ad esempio saltare la colazione o mangiare tanto la sera, sono tutti fattori che contribuiscono all’aumento di peso;
  • Fattori socio-economici: secondo gli studi, l’obesità è correlata anche al contesto socio-economico; negli ambienti più poveri si tende generalmente a consumare cibi meno controllati e di scarsa qualità, con difficoltà inoltre a svolgere un’adeguata attività fisica; contemporaneamente, nei contesti agiati, si ha la tendenza a consumare cibi ricchi di zuccheri raffinati, ricchi di sodio e spesso preconfezionati;
  • Carenza di sonno: dormire male o poco, ad esempio meno di 6 ore a notte, può portare a squilibri nel metabolismo;
  • Farmaci: alcuni farmaci, come gli antidepressivi, steroidi, beta-bloccante, diabetici, possono influire sull’aumento del peso;
  • Comorbilità: l’obesità può essere causata anche dalla presenza di altre patologie, come la sindrome di Prader-Willi e quella di Cushing.

Sintomi principali dell’obesità

  • accumulo di grasso eccessivo in tutte le zone del corpo;
  • disturbi del sonno;
  • apnea nel sonno;
  • dolori alla schiena e alle articolazioni;
  • sudorazione eccessiva;
  • costante senso di calore;
  • eruzioni o infezioni nelle pieghe della pelle;
  • sentirsi a corto d’aria dopo uno sforzo minimo;
  • stanchezza e affaticamento durante il giorno.

Conseguenze dell’obesità

Chi soffre di obesità ha maggiori probabilità di sviluppare una serie di gravi problemi di salute, sia di natura fisica sia psicologica:

  • concentrazioni anomale di grassi nel sangue;
  • cancro incluso il cancro dell’utero, cervice, ovaia, colon, retto e prostata;
  • problemi alla cistifellea;
  • problemi ginecologici come infertilità e irregolarità mestruali;
  • problemi cardiaci;
  • elevata pressione sanguigna;
  • sindrome metabolica;
  • osteoartrite;
  • problemi cutanei;
  • infarto;
  • diabete di tipo 2;
  • disturbi depressivi;
  • disturbi d’ansia;
  • difficoltà socio-relazionali;
  • insonnia.
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Componente psicologica dell’obesità

Le prime esperienze col cibo possono segnare profondamente il bambino sotto il punto di vista del suo rapporto con l’alimentazione. Se a ogni malessere o pianto, il genitore offre immediatamente il latte, fin da piccoli si rischia di associare il benessere all’assunzione di cibo, interrompendo la naturale gestione della frustrazione.

Crescendo, il soggetto mantiene questa inconscia abitudine e potrebbe rispondere con il cibo a qualsiasi momento di ansia, stress o tensione.

Secondo gli psicologi, possiamo suddividere i soggetti obesi in tre differenti categorie:

  • Iperfagici prandiali: persone che tendono a mangiare molto soprattutto durante i pasti, non riuscendo a controllare la quantità di cibo assunta, in assenza inoltre di senso di colpa o malessere psicologico;
  • Grignotteurs: soggetti che tendono a mangiare senza regolarità, ad ogni ora del giorno, soprattutto in risposta alla noia, all’ansia o altri stimoli negativi;
  • Binge Eating Disorder: alcuni soggetti obesi soffrono anche del Binge Eating Disorder, che comporta l’incapacità di controllarsi quando ci si alimenta, lasciandosi andare a vere e proprie abbuffate, in maniera del tutto disordinata e senza alcun tipo di inibizione.

In tutti questi casi, il cibo ottiene quindi un ruolo gratificante, come se avesse il potere di annullare, temporaneamente, una sensazione di malessere mentale.

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Obesità e terapia

La terapia per l’obesità è multidisciplinare.

In primis, è necessario rivolgersi a un équipe medica che possa guidare la persona verso nuove e sane abitudini alimentari e un’adeguata attività fisica.

In alcuni casi, può essere necessario ricorrere all’utilizzo di farmaci specifici e, in situazioni ancora più gravi, anche a interventi chirurgici (come ad esempio il bypass gastrico o il bendaggio gastrico).

Infine, la psicoterapia è assolutamente consigliata poiché, come abbiamo visto, l’obesità racchiude in sé componenti emotive e psicologiche che alimentano il circolo vizioso dell’assunzione di cibo.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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