
Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione: ossessioni sul partner
Aprile 19, 2023 By Marco MagliozziScopriamo insieme una sottocategoria del Disturbo Ossessivo Compulsivo, ovvero quello da Relazione, che comporta ossessioni continue e pensieri negativi sul partner.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
A tutti sarà capitato di avere dubbi o pensieri negativi sulla propria relazione o sul partner: incertezze sui sentimenti, moti di gelosia, domande sul futuro.
Tuttavia, quando questi dubbi diventano opprimenti e costanti, tali da riempire la maggior parte della giornata, anche senza una valido motivo scatenante, potremmo essere di fronte a un Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione.
In cosa consiste il Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione
Il DOC da Relazione è un disturbo che comporta, nella persona che ne soffre, dubbi ossessivi e preoccupazioni eccessive riguardo le relazioni sentimentali e il proprio partner, con conseguenti condotte compulsive messe in atto per alleviare l’ansia e il disagio provocati dalla presenza e/o dal contenuto di queste ossessioni.
I pensieri ossessivi spesso hanno a che fare con un continuo domandarsi se i sentimenti provati siano effettivamente reali, se la persona sia quella giusta, se lui/lei ricambia o meno l’amore, e così via.
In aggiunta, seguono comportamenti compulsivi che hanno l’obiettivo di rassicurare la persona, ad esempio confrontandosi spesso con il partner, facendo domande specifiche e ripetute (es. mi ami? Stiamo ancora insieme?), in modo da tranquillizzarsi.
I sintomi principali del Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione
I sintomi principali del DOC da Relazione si suddividono in sintomi ossessivi e sintomi compulsivi.
- Sintomi ossessivi: pensieri intrusivi, dubbi ricorrenti, domande costanti sulla relazione o sul partner che causano sofferenza e malessere. (“Lo/la amo?”, “Sto bene con lui/lei?”, “Lui/lei mi ama davvero?”, “E’ la relazione giusta per me?”).
- Sintomi compulsivi: comportamenti messi in atto per alleggerire l’ansia causata dai pensieri e per tranquillizzarsi. Esempi possono essere porre continuamente domande al partner, fare paragoni con altre coppie, mettere in atto rituali compulsivi per alleviare il malessere.
Tipologie di Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione
Il DOC da Relazione si suddivide in due sottocategorie. Vediamole insieme.
- Centrato sulla Relazione: in questo caso le persone che ne soffrono si sentono perseguitate da dubbi e preoccupazioni su ciò che provano nei confronti dei loro partner, sui sentimenti che i partner hanno nei loro confronti e su quanto la relazione sia “giusta”. Possono ripetutamente avere in testa pensieri del tipo: “È questa la relazione giusta per me?” oppure “Quello che provo non è vero amore!”, o ancora “Sto bene con lui/lei?”, “Il mio partner mi ama davvero?”.
- Centrato sul Partner: in questo secondo caso, il focus dei pensieri ossessivi è sulle caratteristiche del partner, fisiche, sociali o psicologiche (ad esempio una parte del corpo, qualità relazionali, aspetti emotivi). I pensieri possono essere: “Non è abbastanza intelligente per me”, “Non è una persona sufficientemente stabile“, “Non mi piace fisicamente”.
Cause del Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione
Similmente al Disturbo Ossessivo Compulsivo, anche il DOC da Relazione può avere concause.
- Cause genetiche: secondo gli studi, le persone con parenti che soffrono di DOC, hanno una probabilità di svilupparlo a loro volta maggiore fino a 12 volte, rispetto alla popolazione generale.
- Cause psicologiche: le cause psicologiche sono principalmente due, ovvero la presenza di gravi traumi in età infantile, soprattutto inerenti al rapporto con i propri genitori, oppure traumi legati a rapporti di coppia disfunzionali, vissuti in maniera patologica o tossica. Nel tempo, la persona ha indebolito il proprio giudizio interiore e deteriorato la propria autostima, provocando il continuo porsi domande ossessive.
Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione e terapia
La terapia prevede un trattamento di natura psicoterapeutica, utilissimo per imparare a gestire le ossessioni e ridurre al minimo le compulsioni.
Il paziente si allenerà anche a gestire l’incertezza, dando il giusto peso alle domande che si pone costantemente, tornando a responsabilizzarsi e riducendo al minimo le “colpe” che dà inconsciamente alla relazione o al partner.
In alcuni casi più gravi, soprattutto in presenza di rituali compulsivi debilitanti, è suggeribile anche integrare una terapia farmacologica.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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