Parlare da soli è un comportamento apparentemente strano, eppure molto diffuso. Si tratta di un’abitudine del tutto normale, ma è importante riconoscere alcuni segnali d’allarme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Parlare da soli può sembrare un comportamento bizzarro, ma nel 99% dei casi è assolutamente fisiologico e porta anche numerosi benefici sul piano psico-emotivo. Esistono però alcuni segnali da monitorare con attenzione, poiché potrebbero indicare la presenza di disturbi psicologici.
I benefici del parlare da soli
- Migliora la memoria: parlare da soli favorisce la memorizzazione. La ripetizione ad alta voce è infatti uno degli strumenti più efficaci per consolidare l’apprendimento.
- Struttura il pensiero: quando verbalizziamo i nostri pensieri, aiutiamo la mente a organizzarli in modo più chiaro, migliorando le capacità di problem solving, stimolando nuove idee e facilitando i processi decisionali.
- Rafforza la motivazione: ripetersi frasi incoraggianti, come “ce la posso fare” o “andrà tutto bene”, aumenta la determinazione e aiuta a mantenere la concentrazione sull’attività che stiamo svolgendo.
- Regola le emozioni: esprimersi ad alta voce aiuta a gestire meglio le emozioni, specialmente nei momenti di maggiore intensità emotiva, come durante episodi di forte tristezza o rabbia. Verbalizzare ciò che si prova permette di scaricare lo stress e liberare le tensioni accumulate.
I campanelli d’allarme del parlare da soli
Come anticipato, non sempre parlare da soli è innocuo. In alcuni casi, questo comportamento potrebbe essere collegato a disturbi psicologici. Ecco quando è opportuno preoccuparsi:
- Presenza di allucinazioni uditive, come voci o dialoghi immaginari: la persona parla da sola perché dialoga con voci immaginarie che percepisce nella propria mente. Questo sintomo può indicare episodi psicotici, frequentemente associati a schizofrenia o disturbi dissociativi.
- Disturbi neurocognitivi: in presenza di patologie neurocognitive come l’Alzheimer o altre forme di demenza, il parlare da soli può manifestarsi come uno dei molteplici sintomi del deterioramento cognitivo.
- Eloquio angosciante e contenuti incoerenti: se il monologo presenta contenuti disorganizzati, toni angoscianti e frasi prive di logica, potrebbe segnalare la presenza di disturbi maniacali, disturbo bipolare o disturbo borderline di personalità.
- Parlare da soli come conseguenza dell’isolamento sociale: le persone che vivono un profondo isolamento sociale, come nei casi di disturbo dello spettro autistico o depressione grave, possono sviluppare la tendenza a parlare da sole come tentativo inconscio di creare un legame con un altro essere umano, anche se l’interlocutore è in realtà sé stessi.
- Uso di sostanze stupefacenti: parlare da soli rappresenta uno dei sintomi dell’abuso di sostanze psicotrope, spesso accompagnato da allucinazioni o deliri.
Parlare da soli e terapia
È importante ribadirlo, per evitare inutili preoccupazioni: nel 99% dei casi parlare da soli è un comportamento apparentemente insolito, ma del tutto fisiologico e ricco di benefici.
Quando però si manifestano, in noi stessi o nelle persone a noi care, i segnali d’allarme precedentemente descritti, è fortemente consigliato consultare uno specialista, che possa aiutarci ad affrontare la situazione nel modo più appropriato.
In queste circostanze, l’approccio terapeutico più efficace è sempre di tipo multidisciplinare, che prevede il supporto integrato di uno psichiatra, eventualmente di un neurologo e di uno psicoterapeuta.
Se hai bisogno di supporto, o desideri chiarire eventuali dubbi, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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