Niente educazione sessuale alle scuole medie? Ma stiamo scherzando?!
Ottobre 17, 2025 By Marco MagliozziNelle ultime ore, sta facendo scalpore un nuovo decreto legge che prevede di eliminare l’educazione sessuale nelle scuole medie. Una decisione molto grave, secondo tutta la comunità psicoeducativa.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Con un recente emendamento approvato in Commissione Cultura alla Camera, il Governo ha stabilito che l’educazione sessuo-affettiva è ammessa soltanto nelle scuole superiori e con il consenso esplicito dei genitori, escludendola di fatto dalle scuole medie.
Una decisione che, se confermata, contraddirebbe le linee guida della comunità scientifica internazionale e i protocolli psico-educativi consolidati.
Educazione sessuale e affettiva: perché è importante?
Educare alla sessualità e all’affettività significa imparare a gestire in modo sano le proprie emozioni e i propri bisogni fondamentali, comprendere come evolve il corpo durante la preadolescenza e l’adolescenza, sapersi relazionare con gli altri con rispetto, amore e fiducia in sé stessi. Non solo: l’educazione sessuale è essenziale per prevenire gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili e per imparare ad approcciarsi al corpo del partner con delicatezza e rispetto.
Inoltre, questi percorsi sono fondamentali per superare rigide convinzioni legate alla sessualità, come quelle relative all’orientamento o all’identità sessuale, prevenendo lo sviluppo di atteggiamenti omofobi, transfobici o discriminatori.
I programmi di educazione sessuale e affettiva sono raccomandati dalle principali organizzazioni mondiali, come l’OMS, l’UNESCO e Save the Children: “il loro obiettivo è garantire un pieno sviluppo delle capacità di apprendimento cognitivo e affettivo, di risoluzione dei problemi e di compiere scelte consapevoli per essere protagonisti del proprio percorso di vita”.
I falsi miti legati all’educazione sessuale
Intorno all’educazione sessuale circolano diversi falsi miti che è necessario sfatare.
Non è vero che i docenti mostrino agli alunni scene di sesso o materiale pornografico.
I docenti non sono selezionati casualmente, ma sono professionisti qualificati, tra cui medici, sessuologi e psicologi, che fondano le loro lezioni su basi scientifiche rigorose.
Infine, la privacy degli alunni viene sempre tutelata: solo chi lo desidera può condividere le proprie esperienze ed esprimere dubbi e perplessità.
Il parere dello psicologo
Chiariamo un punto fondamentale: questa riflessione non ha alcuna valenza politica. Avrei espresso le stesse perplessità, in qualità di psicologo, indipendentemente dal partito alla guida del nostro Paese.
Escludere l’educazione sessuale e affettiva dalle scuole medie rappresenta una decisione estremamente grave: numerosi studi dimostrano ormai che l’adolescenza non inizia più ai “classici” 14 anni, ma ben prima, già dagli 11-12 anni, in piena scuola media. I ragazzi si approcciano quindi molto presto alle tematiche legate alla sessualità, scoprono il proprio corpo e quello altrui e, purtroppo, non tutti possono contare su genitori in grado di accompagnarli adeguatamente in questo delicato percorso.
Come psicologo, continuerò con determinazione a proporre percorsi formativi nelle scuole, con l’obiettivo di fare prevenzione su temi cruciali quali sessualità, violenza di genere e rispetto reciproco.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.