
Negli ultimi anni, il numero degli adolescenti Hikikomori in Italia è raddoppiato! Vediamo insieme le cause di questa grave problematica.
Un recente studio, condotto dall’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (CNR-IRPPS) che ha coinvolto un campione di circa 4.000 adolescenti (14-19 anni), ha rilevato come i casi di Hikikomori, in Italia, siano raddoppiati rispetto al periodo prepandemia Covid.
Nello specifico, i dati ci parlano di un aumento dal 5,7% (2019) al 9,7% odierno.
Numeri davvero allarmanti, che ci fanno comprendere la gravità della situazione.
Ma cos’è il fenomeno degli Hikikomori?
Hikikomori è un termine giapponese che identifica il comportamento di alcuni adolescenti (talvolta anche adulti) che si ritirano letteralmente dalla vita sociale, chiudendosi ad esempio nelle proprie stanze, uscendo solo per i bisogni primari, come mangiare o andare in bagno.
I sintomi principali sono:
- Rifiuto verso la vita sociale per un periodo di tempo prolungato di almeno 6 mesi;
- Mancanza di relazioni intime se non quelle strettamente necessarie (es. con i genitori);
- Fingere di recarsi a scuola o a lavoro;
- Nelle rare uscite, girovagare senza meta per tutto il giorno;
- Pensieri costantemente negativi o legati alla morte;
- In alcuni casi, comorbilità con la dipendenza da internet o da videogiochi;
- Nei casi più gravi: sintomatologia simil depressiva o ansiosa;
- In rarissimi casi: suicidio.
Quali sono le principali cause che hanno portato al raddoppio dei casi?
Secondo gli autori dello studio, l’aumento esponenziale dei casi di Hikikomori è da attribuirsi principalmente al mutamento (in negativo) delle tipologie di interazioni sociali: durante la pandemia, molti adolescenti hanno privilegiato i contatti online, perdendo progressivamente la capacità e il piacere di interagire di persona.
Inoltre, un’altra causa altamente impattante è l’iperconnessione: l’uso costante di social network, app di messaggistica e altre piattaforme digitali ha portato, nel tempo, a una perdita della propria identità reale, sostituita da quella virtuale.
Sempre la ricerca ha poi evidenziato come, dal 2019 ad oggi, molti ragazzi escano di casa solo per andare a scuola, per poi immediatamente ritirarsi nelle proprie stanze.
Altri elementi aggravanti sono:
- Vittimizzazione: episodi di bullismo e cyberbullismo che intensificano la paura del giudizio e il timore di mettersi in gioco nei contesti sociali;
- Rapporti familiari difficili: la scarsa comunicazione e la qualità debole delle relazioni con i genitori.
Hikikomori e terapia
Avviare un percorso terapeutico con un Hikikomori rappresenta una sfida, dato il suo evidente rifiuto di instaurare relazioni sociali, anche con chi potrebbe aiutarlo. In questo percorso, il ruolo dei genitori è fondamentale: è loro compito essere sempre disponibili all’ascolto e riconoscere anche i segnali più sottili di richiesta di aiuto.
La psicoterapia – anche online – risulta essenziale per aiutare il giovane a lavorare sulle proprie dinamiche interiori e a rafforzare le risorse sociali necessarie per un reinserimento progressivo nella vita quotidiana.
Hai bisogno di aiuto?
Se sospetti di soffrire di questa problematica o se noti segni di isolamento in un figlio, un amico o un familiare, non esitare a contattarmi. Insieme potremo affrontare questo difficile percorso.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.